manga – UNA VITA TRA I MARGINI (Gekiga Hyouryuu) – di Yoshihiro Tatsumi

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A cura di Clemi

SCHEDA

Titolo originale: Gekiga Hyouryuu
Traduzione letterale: Vagabondaggio gekiga
Titolo internazionale: A Drifting Life (Una vita vagabonda)
Autore: Yoshihiro Tatsumi
Genere: seinen – autobiografico
Rating:  adatto ad un pubblico adulto
Anno di pubblicazione in Giappone: 2008
Casa Editrice giapponese: Seirinkogeisha
Volumi: 2 (concluso)

Titolo in Italia: Una vita tra i margini
Traduzione: Rosamaria Pavan
Anno di pubblicazione in Italia: 2012
Casa Editrice italiana: Bao Publishing
Volumi: 1 (concluso)
Edizione: pagg. 848, con sovracopertina (prezzo: € 29).

TRAMA

“Una vita tra i margini” è una autobiografia, in cui l’autore (qui presentato con il nome di Hiroshi Katsumi) racconta la vita propria e di un gruppo di altri giovani mangaka nel Giappone degli anni Cinquanta. All’epoca il mercato dei manga era molto diverso da quello di oggi e si rivolgeva soprattutto ai bambini, per lo più con poche vignette comiche, ma Hiroshi si convinse ben presto che era possibile dare spazio a una nuova forma di fumetto, rivolto a un pubblico più maturo, con storie più lunghe, ispirate al cinema e ai romanzi polizieschi americani. Questo porterà alla nascita di un nuovo genere: il gekiga.
Intanto Hiroshi, pur assorbito dal mondo dei manga, si trova a diventare adulto, ad affrontare i primi (deludenti) rapporti con le donne e le incombenze della vita di tutti i giorni vita e il manga rischierà di diventare, per lui, un semplice lavoro e non più una passione.

CURIOSITA’

In Giappone è abituale per le autobiografie che l’autore si attribuisca un nome diverso (pur chiaramente simile a quello reale). Tutte le altre persone presentate nel manga sono indicate con il loro vero nome.
Tra questi i più noti in Italia sono ovviamente Osamu Tezuka e Takao Saito (autore di Golgo 13), ma oltre a questi compaiono il fratello del narratore (anch’egli fumettista), molti altri mangaka ed editori di manga.

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Clemi
Clemi
Genin
11 anni fa

“Una vita tra i margini” è un lungo racconto autobiografico di un mangaka che, nel Giappone degli anni ’50, ha contribuito a fondare un particolare genere detto “gekiga” (un fumetto noir o thriller rivolto a un pubblico di adolescenti e di giovani, diverso dai fumetti per bambini che allora dominavano il mercato). Tatsumi nel suo racconto mostra senza abbellimenti la realtà, non proprio esaltante, di un mondo che prima considerava magico: a parte l’emozione dell’incontro con il maestro Osamu Tezuka (di poco più grande di lui), la vita del protagonista si svolge tra redazioni scalchignate, la fatica di farsi pagare, i fallimenti delle iniziative editoriali più coraggiose ecc. Questo è il pregio e magari per qualcuno anche il difetto dell’opera, che continua per centinaia di pagine senza che si svolgano grandi avvenimenti, ma proprio per questo credibile nel suo realismo. La bravura dell’autore spicca soprattutto nei brevi lampi di emozione, come la rivelazione stupefacente della modernità di Tezuka, o la notte passata nel campo di lucciole del protagonista, o gli incontri erotici (che alla fine non si concludono mai) con le donne più o meno giovani.
In definitiva un’opera importante, molto ben curata da Bao Publishing tranne che per una certa macchinosità nella traduzione, non certo di facile lettura ma fondamentale per conoscere un periodo della storia dei manga a noi poco noto.

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