Volume 1: Pisces (capitoli 01-09)
La prima storia è l’adattamento a fumetti del CD Drama uscito in Giappone nel 2010 (Albafica Gaiden: Aku Kizuna) in cui veniva narrato il passato di Albafica (abbadonato in un campo di rose velenose e cresciuto come un figlio dal suo predecessore nonché maestro Lugonis) e la sua missione sull’Isola dei Guaritori (un’isola poco distante dal Santuario dove crescono varie erbe mediche di cui si servono anche i Cavalieridi Atena e gli abitanti di Rodorio) dove sì è risvegliata la stella malefica dello Specter della Driade, tale Luco: un individuo molto somigliante a Rugonis, che possiede dei mughetti capaci di annullare il veleno delle rose del Cavaliere dei Pesci.
Il manga segue la trama del CD, salvo alcuni particolari:
*Ruko non è più un sosia di Lugonis, ma suo fratello minore. Inoltre prima di diventare uno Specter era il maestro guaritore di quell’isola ed ha il potere di manipolare le piante.
*Viene introdotto il personaggio del piccolo Pefko, allievo di Lugonis prima che lui diventasse uno Specter. Nella versione a fumetti è infatti lui a guidare Albafica sull’isola, dopo essere giunto al Santuario per dare l’allarme che vi sono comaprsi degli Skeletron, i soldati semplici degli Specter. Nella versione a fumetti Luco ha acconsentito a diventare uno Specter per salvare la vita a Pefkos, il quale aveva contratto un male che il guaritore non riusciva a curare.
*I mughetti usati da Ruko non solo inibiscono il veleno delle rose di Albafica, ma sono ei fiori infernali che lo Specter usa per trasformare i suoi pazienti in sudditi di Ade, attraverso l’uso di medicinali ricavati da essi.
Se sono uomini si trasformano in soldati semplici, mentre se donne nelle serve vestite di nero introdotte dal Canvas regolare.
Volume 2: Scorpio (capitoli da 10 a 18)
Il secondo volume della serie ha come protagonista Cardia dello Scorpione, accompagnato come spalla da una giovanissima Sasha, giunta al Santuario da poco e “rapita” da un Cavaliere dello Scorpione che non sopportava di verdela piangere ed inconsapevole della vera identita della bambina.
A partire da questo volume viene introdotta la formula Arrivo del Cavaliere – Incontro con la spalla – Presentazione del nemico principale – Scontro con i nemici minori – Scontro col Big Boss, su cui (grossomodo) si svilupperanno anche nella maggior parte delle prossime storie.
La storia vede i due giungere in un villaggio messicano ed imbattersi nei Giaguari, i guerrieri bestiali al servizio del dio azteco Tezcatlipoca (il giaguaro nero) e nei piani del loro sacerdote Wesda, il quale mostra interesse verso una giovane oste di nome Calbera con cui Cardia e Sasha fanno amicizia.
Calbera è l’ultima discendente dei sacerdoti di Queztacoatl (il serpente bianco piumato, che mitologia meso-americana riporta come antitesi e controparte di Tezcatplipoca) e unica persona in grado di evocare i poteri del suo dio, di cui il sacerdote ha bisogno per portare a termine il suo piano.
Viene infatti rivelato che i due dei aztechi non sono altro che esseri di un altro mondo, scesi sulla Terra per supervisionare l’evoluzione umana. Nel caso Tezcatlipoca avrebbe giudicato l’umanità impura avrebbe cancellato la vita dalla Terra, che Queztacoatl avrebbe poi rigenrato per poi tornarsene sul loro pianeta (sì, sono entità aliene).
Nella storia vediamo infatti Wesda che (preoccupato per un’espansione e le conseguenze della Rivoluzione Industriale, iniziata effettevitamente in quegl’anni) decide di risvegliare il suo dio utilizzando il calore genrato dal cuore di Cardia, impiantandogli una zanna di ossidiana (il Tlacotli) che in due giorni avrebbe raggiunto il muscolo cardiaco del Cavaliere e dato la forza del suo cuore a Tezcatlipoca, liberandolo dalla sua prigionia.
Il gaiden mostra anche una passione di Cardia per le mele, che la Teshirogi (in una nota pubblicata sul quarto volume di Anecdotes) ha rivelato essere un omaggio al personaggio originale di Milo (in greco “milo” significa “mela”).
Va infine segnalato che nel volume viene aggiunto un mini capitoletto di quattro pagine, intiolato “Scoprion Track: Interlude”, che narra di come un Cardia decenne (deciso a non sprecare la sua vita malgrado sapesse che non sarebbe stata lunga) sia giunto al Santuario dopo essere scappato dal sanatorio dov’era ricoverato, e qui abbia incontrato colui che vide in lui il potenziale per diventare Saint e per padroneggiare lo Scarlett Needle Katakayo: Krest dell’Acquario.
Volume 3: Aquarius (capitoli 19-27)
La storia del terzo volume si svolge poco tempo dopo il precedente (viene infatti visto un Cardia al corrente della vera identità di Sasha, cosa che scopre alla fine del secondo gaiden) ed ha come protagonista Degel dell’Acqaurio, infiltratosi con l’aiuto dell’amica Serafina (principessa di Blue Grado) al ricevimento per il compleanno della misteriosa nobile francese Garnet, nel cui territorio sono misteriosamente scomparse molte persone. Non ultimo Krest: maestro e predecessore di Degel, nonché Saint sopravvisutto alla guerra sacra contro Ade del 1200 ed ancora in vita grazie al Misopethamenos.
Malgrado la presenza di Serafina, il ruolo di spalla spetta però ad una giovane cameriera del palazzo di Garnet: Flourite, figlia di uno scrittore del villaggio misteriosamente scomparso nei pressi della reidenza della nobildonna.
Il terzo gaiden presenta la particolarità di avere nemici originali che non sono fedeli ad alcuna divinità: Garnet è infatti una donna entrata in possesso di una pietra magica chiamata Granato della Vouivre (una versione francese della viverna, caratterizzata proprio dall’avere un granato sulla fronte) che le dona vari poteri: fra cui quello d’incantare le persone con la sua voce e la sua bellezza (bellezza che mantiene assorbendo l’energia vitale delle persone) e di evocare gli spiriti delle varie pietre preziose, a cui ha donato la forma di un gruppo di ragazzi pre-adolescenti che ha denominato “Gemme”.
Scopo di Garnet (con cui Krest si scopre essersi alleato dopo aver assistito a più di 500 anni di battaglie e morti) è quello di portare la pace nel mondo utilizzando la sua eterna bellezza e la sua voce, anche se ciò vorrebbe dire che persone innocenti dovrebbero sacrificarsi per la bellezza della donna (sebbene secondo Krest e Garnet sia un numero notevolmente minore rispetto alle vite perdute in guerra).
Simpaticamente il gaiden rivela anche l’origine degli occhiali di Degel; dono di Flourite dopo che gli occhi del Cavaliere sono stati danneggiati dagli attacchi di Krest, i quali utilizzano non solo il ghiaccio ma anche i riflessi di luce da esso creati.
Nella nota del quarto volume di Anecdotes viene riferito che la storia avrebbe dovuto prevedere una scena di lotta fra Serafina e uno delle Gemme di Garent (Carnelian, l’unico di loro nella storia a morire off-screen) rivelando che la principessa conosce l’attacco Blue Impulse, usato nel manga classico dal suo discendente Alexer.
Volume 4: Cancer (capitoli 28-36)
Eccoci arrivati al mio volume preferito: quello dedicato al Cavaliere del mio segno ed ambientato a Venezia.
La storia del quarto volume si svolge nello stesso periodo dei due precedenti (nel quarto capitolo si assite al primo incontro tra Sasha e Hakurei) e ci mostra un’avventura di Manigoldo (in coppia con Albafica) tra i calli e i campelli della Serenissima per indagare sulla misteriosa organizzazione criminale Nero, diretta segretamente dai cinque Cavalieri Neri che uccisero il custode dell’Isola Death Queen circa dodici anni prima. Ad accompagnare i due Cavalieri c’è la giovane ladruncola venziana Gioca, che si scoprirà poi essere l’unica figlia soppravissuta del custode dell’isola nera.
Il big bad della stora è il capo di Nero: Don Avido dell’Altare Nero, ex-allievo ribelle di Hakurei. Una versione giovanile del suo maestro (unico Black Saint in Lost Canvas ad essere uguale alla sua controparte) con una cicatrice sull’occhio destro (No! Non è guercio) e il sigaro in bocca in grado di manipolare il Seishiki.
Come s’intuisce dal suo nome lo scopo di Avido è quello di possedere più oro e… anime, in modo da ottenere sempre più potere (un maggiore numero anime incrementa la forza dei colpi di Avido basati sul Seishiki). Va infatti detto che ogni capo di Nero ha un nome che indica il suo principale difetto. Ne sono un esempio Laimargos (goloso in greco) e Alegre (alticcio in portoghese), rispettivamente Black Saint di Ercole e Balena.
Nella storia del gaiden ricopre un ruolo importante anche la maschera indossata da Guiltuy nella serie classica, che l’artbook Cosmo Special indicava come simbolo del custode dell’ Isola Death Queen e che impediva ai Cavalieri Neri di lasciare l’isola. La Teshirogi fornisce una sua spiegazione al funzionamento della maschera, dotandola del potere di “purificare” i Black Cloth rendendoli bianchi ed inutilizzabili. Tale potere può però essere attivato solo da un appartente alla famiglia dei custodi, come Gioca appunto.
La maschera sarà poi riportata dal Santuario all’isola, dove Gioca arriverà anni dopo (viene detto nel gaiden e poi mostrato in un’illustrazione aggiuntiva del volume) e la stirpe dei custodi continuerà fino a Guilty.
Volume 5: Capricorn (capitoli 37-45)
Il quinto volume è dedicato al Cavaliere del Capricorno El Cid e narra di una delle sue missioni d’indagine sulle divinità sogni (già accennate negli OAV), oltre a mostrarci il suo incontro con Lacaille (uno dei suoi tre allievi e futuro Saint della Poppa).
La data in cui si svolge non è chiara poiché Lacaille dimostra più o meno l’età che ha nella serie regolare.
Il gaiden rivela infatti come gli Oneroi vennero liberati da un sigillo che Atena pose su di loro dopo che ebbero distrutto la città-stato di Catalania (situata in medio oriente o in Africa settentrionale a quanto sembra dai disegni) per mano di Felser, un ex-compagno d’addestramento di El Cid, e di come quest’ultimo strinse poi un patto col quinto di loro, Fobetore (nella mitologia greca Fobetore era un altro nome di Icelo, mentre nella storia del Canvas sono due personaggi diversi): in cambio della relizzazione del sogno di Felser, il ragazzo avrebbe offerto al dio l’ardore dei partecipanti e degli spettatori di un torneo di spadaccini che si sarebbe tenuto in un regno di Cataliania restaurato dal potere della divinità, dotandolo di un’armatura nera e della spada demoniaca Zanouki (letteralmente demonio taglia teste dei fiori di ciliegio), in grado di tagliare perfino le dimensioni. Scopo del dio è quello di accumulare ardore per cibare sé stesso e la propria famiglia, in quanto “l’ardore nutre i sogni” come viene più volte detto nel gaiden)
El Cid s’iscrive quindi al torneo per investigare su quella città misteriosamente apparsa come se fosse un miraggio.
La storia introduce poi anche il personaggio di Mine: una forgiatrice di katane amica di Felser e di El Cid, morta prematuramente a causa di una malattia (potrebbe essere tisi a giudicare dai disegni, anche se nel manga si parla solo di una non meglio specificata “malattia al torace”) e di cui versione onirica riappare nella Catalania ricreata da Felser e Fobetore come principessa della città.
Va detto che la vicenda del gaiden è molto influenzata dall’approccio orientale all’arte della spada e alla sua forgiatura (se avete visto il film Hero potete averne un’idea), tant’è che lo stesso El Cid dice più volte di essersi allenato per diventare “una spada sacra” e nel secondo capitolo il padre di Lacaille gli dice che deve essere più una spada di tipo “amagire” (ossia più sottile e resistente) che una “nagaire” (più dura, ma anche più fragile). Inoltre il sogno della stessa Mine era quello di arrivare a creare una spada in cui far risiedere lo spirito di chi la brandisce (ossia creare una spada sacra “materiale”, opposta all’Excalibur di El Cid che è una spada spirituale, come ben sappiamo).
So che quello de “la spada è nell’uomo e l’uomo è nella spada” è un concetto molto difficile da capire per un occidentale, ma essendo il concetto alla base del personaggio di El Cid una menzione la trovo d’obbligo!
Volume 06: Libra (capitoli 46-49)
Il gaiden dedicato al futuro “Vecchio Maestro” è il primo ad essere publicato mensilmente, e conta un numero di capitoli inferiore ma con più pagine rispetto a quelli delle storie uscite in versione settimanale.
Dodici anni dopo la fine della Guerra Sacra, Dohko riceve la visita del suo amico Hao da cui apprende che negli ultimi tempi la Cina è devastata da varie calamità naturali, che si scopriranno poi essere legate ad un cambiamento avvenuto nella mitica terra di Xian Jin un luogo posto fra il mondo umano e quello degli spiriti (non è speificato se s’intenda spiriti dei morti, o spiriti naturali ma molti indizi della storia puntano verso quest’ultima ipotesi come la parola Xian che indica proprio gli spiriti naturali) e base dei chierici guerrieri noti come Taonia, i quali hanno il compito di proteggere la pace del paese. Lo stesso Dohko si era in passato allenato a Xian Jin come Taonia prima di diventare un Cavaliere, e il suo tatuaggio della tigre è infatti legato al suo addestramento in quel luogo, poiché ogni Taonia possiede un tatuaggio che rappresenta l’animale corrispondente alla propria “forma interiore”.
Nella storia, Senkyo è stata conquistata dal Taonia di Hakutaku (nome giapponese di una bestia mitologica cinese nota come Bai-ze) Fei-yan, il quale ha assorbito i poteri del Drago Bianco che protegeva quel luogo, pietrificandolo e alterando così l’equilibrio della natura. Fei-yan si pone alla guida dei Taonia insieme alla sorella Mudan del Passero, e manda un piccolo gruppo di guerrieri ad uccidere Dohko, convincendoli che è stato il Cavaliere della Bilancia ad attirare sulla loro terra il malaugurio che ha pietrificato il drago, poiché sà che solo il Dohko può opporsi ai suoi piani di conquista del mondo, malgrado lo stesso Fei-yan possieda il potere di poter osservare tutto quello che succede in altri luoghi.
Appreso cosa sta succedendo nel luogo che lui considera come una “seconda patria”, Dohko si reca nello Xian Jin insieme a Liu Xing, il giovane leader della truppa di Taonia mandato ad assassinarlo nonché sosia di Tenma. Il Taonia decide infatti di seguire Dohko dopo aver appreso non solo che non è sua la responsabilità di quanto accaduto al Drago Bianco, ma che Fei-yan stesso ha inviato un sicario (Hui della Volpe a Nove Code, animale giapponese di cui però esiste anche una versione cinese) ad uccidere non solo il Cavaliere, ma anche Liu e i suoi uomini, in quanto sapeva che non si sarebbero mai schierati al suo fianco e appoggiato il suo piano di conquista.
Chiude il volumetto uno speciale di quattro pagine che mostra il momento in cui il Drago Bainco affidò un giovane Dohko al dragone dei Cinque Picchi che sarà poi suo maestro (già apparso in un flashback della storia principale di LC), prima che il giovane venga nominato Cavaliere.
Volume 07: Leo (capitoli 50-53)
Il settimo volume è ambientato anch’esso circa 5 anni prima dello scoppio della guerra sacra, e vede come protagonista un giovanissimo Regulus del Leone, mandato in missione in Irlanda per proteggere la piccola Conner Lugh, ultima sopravissuta di una casata alleata del Santuario che discende direttamente dal dio celtico della luce (Lugh) che a differenza di Atena ha abbandonato la sua forma mortale dopo la morte (gli dei irlandesi sono mortali nei poemi epici).
Il cattivo della storia è il nemico principale di Lugh, suo nonno Balor, re dei Fomori, dotato di un occhio malefico dai terribili poteri ed esperto in magia nera, tornato in vita dopo essere stato richiamato sulla Terra da Crom Chruagh, un ex-amico del padre di Conner di cui poi possiederà il corpo.
A differenza di altri dei apparsi nella storia, Balor non possiede un proprio ordine di guerrieri a sua protezione in stile “Saint” (nella storia appaiono solo dei Druidi a lui fedeli e poi lui stesso evoca una Banshee di nome Shelley), similmente la famiglia di Lugh, sebbene sia loro che i servitori (da notare che però nella storia appare solo la guardia del corpo di Conner, Fallins) sappiano usare la magia della luce.
Il concetto di mangia del gaiden è da intendersi come uso del proprio cosmo per manipolare gli spiriti esistenti nella natura intorno a sè dopo esserne entrati in contatto (collegamento con la visione del “cerchio della vita” tipico del padre di Regulus, l’ex-Cavaliere del Leone Ilias).
Anche questo volume si chiude con un Extra Track che mostra il primo incontro fra un Regulus appena investito del suo rango e Asmita, e di come il bambino riveda un po’ nel Cavaliere della Vergine suo papà
Volume 08: Virgo (capitoli 54-57)
Il giaden dedicato al Cavaliere della Vergine Asmita è ambientato circa un anno prima dello scoppio della Guerra Sacra, e vede l’uomo più vicino agli dei confrontarsi con lo Specter Avataka, l’uomo più vicino agli dei negli inferi.
Si tratta di una storia intrisa di iconografia buddista (Avataka è infatti il nome di un dio/demone buddista che divorerebbe le anime dei colpevoli, e lo Specter in questione spesso sembra essere proprio tale divinità per i suoi discorsi), e vede la partecipazione anche di Kagaho di Bennu, uno degli Specter più importanti della storia principale di The Lost Canvas.
Durante uno dei suoi viaggi negli inferi volti a fare ricerche sull’Ottavo Senso, Asmita s’imbatte nell’anima del suo vecchio amico Ahimsa, il quale è stato stranamente in grado di mantenere la sua volontà malgrado le leggi di Ade (a differenza delle altre storie il comprimario qui non è un bambino), scoprendo che lo Specter Avataka è molto interessato a questa anima e mira a farla diventare “un suo compagno” (cioè ad assimilarla come ha fatto con molte altre, in modo da poter diventare più potente di Ade diventando lui stesso la Verità dell’universo una volta raggiunta l’Illuminazione) in cambio della vita eterna e della liberazione di sua madre dagli inferi.
Interessante notare come alla fine di questa storia appaia la Ruota del Samsara, quasi ad indicare che il destino naturale delle anime umane sarebbe la reincarnazione e che l’inferno di Ade non sia altro che una creazione del dio che interferisce con questo ciclo (difatti nel manga classico per Ade è malvagio anche chi coglie un fiore o fa una biricchinata da bambino!).
Ho letto 3 di questi gaiden, è l’unico che mi è piaciuto è quello di Albafica, il resto è ripetitivo, scontato, è dal sapore di già visto. In breve quasi inutili.