anime – LA TOMBA DELLE LUCCIOLE (Una tomba per le lucciole – Hotaru no Haka) – di Isao Takahata

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A cura di Greendragon

SCHEDA

Titolo originale: Hotaru no Haka – (火垂るの墓)
Titolo internazionale: Grave of the Fireflies
Genere: film d’animazione – drammatico, tragedia, storico
Rating: consigliato ad un pubblico maturo
Durata: 88 minuti
Anno di uscita in Giappone: 1988

Regista: Isao Takahata
Musiche: Michio Mamiya
Studio di animazione: Studio Ghibli

Titolo in Italia: Una Tomba per le Lucciole (prima edizione) – La Tomba delle Lucciole (seconda edizione)
Anno di pubblicazione in Italia: 2008 (prima edizione) 2015 (seconda edizione)
Censura: no
Edizione italiana: Yamato Video. Prima edizione uscita solo per il mercato delle home video. Nel Novembre 2015 esce nei cinema italiano una riedizione del film, con nuovo adattamento e doppiaggio; successivamente poi pubblicata in Dvd e Bluray.

TRAMA

Giappone, 21 settembre 1945. Alla stazione di Kobe, il quattordicenne Seita muore di inedia, tra l’indifferenza generale.
Il suo fantasma ripercorre il passato, i tragici eventi degli ultimi quattro mesi: i bombardamenti americani, il cadavere della madre sfigurato dalle ustioni, il padre a difendere la gloria dell’impero nella sua bianca uniforme da ufficiale di marina, Seita e la sorellina Setsuko soli contro il mondo impazzito.
E poi la paura, la mancanza di soldi, i furti, la fame.

“Questa notte spaventosa è rischiarata dai flebili bagliori delle lucciole.
Ma all’alba non ne rimarrà più nessuna.”

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CURIOSITA’

– Il film è ispirato al romanzo autobiografico di Akiyuki Nosaka, in cui l’autore ripercorre la sua drammatica e dolorosa esperienza in tempo di guerra, durante la quale non riuscì a salvare la sorella minore dalla fame.
– Per il ruolo di Setsuko, la bambina, la versione giapponese ha utilizzato proprio la voce di una bambina di cinque anni. Visto che questo fatto avrebbe ovviamente creato dei problemi di doppiaggio, per la realizzazione di questo film prima è stata registrata la voce della bambina, e solo successivamente sono stati creati i disegni che la riguardano.

DOPPIATORI

PERSONAGGI – DOPPIATORI ORIGINALI – DOPPIATORI ITALIANI 1 versione – DOPPIATORI ITALIANI 2 versione
Seita – Tsutomu Tatsumi – Corrado Conforti – Leonardo Caneva
Setsuko – Ayano Shiraishi – Perla Liberatori – Chiara Fabiano
Madre – Yoshiko Shinohara – Beatrice Margiotti – Cristina Poccardi
Zia Akemi – Yamaguchi – Lorenza Biella – Alessandra Chiari

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Marichan
Staff
Kage
11 anni fa

– commento di GreenDragon –

Se tutti o quasi conoscono il genio di Hayao Miyazaki, sono pochi al contrario a conoscere Isao Takahata, regista autore di uno dei film d’animazione più straordinari ed intensi che siano mai stati realizzati, Una Tomba per le Lucciole. Un film di rara qualità che tuttavia è rimasto in ombra rispetto ai più celebri film di Miyazaki, in Giappone così come in Occidente, a causa della durezza della trama e degli eventi che vi vengono narrati.
Un film spietato nella sua crudeltà, meraviglioso nella sua dolcezza: questo contrasto accompagna tutta la visione del film, che propone momenti di grande drammaticità ad altri di intensa delicatezza e suggestione. Una Tomba per per Lucciole è sicuramente uno dei film più profondi e commoventi, animati e non, che siano mai stati realizzati. Gli effetti della guerra sono vissuti e visti attraverso gli occhi di due fratelli, di cui seguiamo passo dopo passo la lotta per sopravvivere ai soprusi, alla solitudine, alla fame. Ma sulla scena, per suscitare commozione, non si fa mai uso di immagini brutali, eclatanti, violente: ciò che rende la visione di questo film un’esperienza tanto dolorosa sta in tutt’altro. E’ la storia stessa di questi due bambini strappati via dalla loro casa, la solitudine che li circonda e che si fa sempre più opprimente, la lotta silenziosa che combattono contro la fame e le avversità, cercando di resistere alle privazioni ma venendone lentamente e inesorabilmente sopraffatti, a rappresentare un’esperienza infinitamente tragica e toccante. Ciò che alla fine risulta più doloroso a chi guarda questo film, infatti, è proprio il rendersi conto, attimo dopo attimo, che i due fratellini stanno combattendo una battaglia persa, che sui loro sforzi e le loro speranze incombe l’ombra del fallimento e della tragedia, il vederli spegnersi poco a poco. Perché in fondo le loro esistenze sono fragili proprio come quelle delle lucciole, che brillano nel buio colorando la notte di struggente bellezza, ma che al mattino sono già morte.
Quando si parla di film di guerra, è facile pensare che si voglia supportare una delle due parti in lotta, e quindi si potrebbe pensare che questo film sia velato di antiamericanismo, ma non ci sarebbe nulla di più sbagliato. Al contrario, non si parla mai di “vittime” e “carnefici”: anche se si sa chi sta dietro i bombandamenti, alla tragedia che investe le vite dei due fratelli e della popolazione, non si lanciano mai accuse contro i nemici in guerra, non si esalta una parte piuttosto che un’altra, non si assumono atteggiamenti cari a un certo cinema Hollywodiano, di demonizzazione dell’invasore e vittimismo da parte dell’invaso. Gli americani sono solo aerei senza nome che sganciano le loro bombe sulla città, e i giapponesi un qualunque altro popolo sotto le violenze della guerra, capace nel momento del bisogno di altruismo e fratellanza ma anche di grande meschinità ed egoismo. Il vero nemico è uno solo: la guerra, non chi la fa.
I disegni, firmati Studio Ghibli, sono morbidi, accuratissimi (con un tocco di particolare morbidezza e realismo che neanche i film di Miyazaki posseggono) e contribuiscono a fare di questo film il capolavoro che è, rendendo con grande realismo lo squallore e la desolazione lasciata dalla guerra ma allo stesso tempo colorando i tanti momenti ricchi di poesia e le scene che esaltano la bellezza della natura e della vita. Le animazioni sono fluide e impeccabili, e le musiche contribuiscono a rendere i momenti toccanti ancora più intensi.
Se ne avete la possibilità, consiglio di guardare questo film in giapponese con i sottotitoli per apprezzarlo al meglio. Con la versione italiana infatti si finisce per perdere parte dell’emotività delle scene; in particolar modo la voce di Setsuko, la bimba, nella nostra versione è molto più adulta che nell’originale, e finisce per smorzare buona parte della tenerezza e della commozione che è capace di suscitare.

Un capolavoro assoluto, che dovrebbe essere visto da chiunque, amante e non amante dell’animazione giapponese. Un film che non può non toccare le corde più profonde dell’anima con la sua durezza, con la profondità e l’umanità dei sentimenti che vi vengono raccontati. Può essere difficile da rivedere una seconda volta, ma una sola volta basterà ad imprimerlo in voi per sempre.

Ranma Saotome
Ranma Saotome
Chunin
12 anni fa

Bell’anime che mi ha dato modo di vedere la seconda guerra mondiale anche dal punto di vista degli Giapponesi. Un po’ diverso dagli altri dello studio ghibli, ma anche uno degli più apprezzati!

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