anime – RECORD OF LODOSS WAR: LA SAGA DEI CAVALIERI – di Yoshihiro Takamoto
A cura di Greendragon
SCHEDA
Titolo originale: Lodoss Tou Senki: Eiyuu Kishi Den – (ロードス島戦記 英雄騎士伝)
Traduzione letterale: Cronache della Guerra dell’Isola di Lodoss: La Leggenda dell’Eroico Cavaliere
Titolo internazionale: Record of Lodoss War: Chronicles of the Heroic Knight
Genere: serie tv – azione, avventura, fantasy
Rating: pubblico maturo
Numero episodi: 27 (concluso)
Anno di uscita in Giappone: 1998
Rete tv giapponese: Tv Tokyo
Tratto: tratto dai romanzi fantasy di Ryo Mizuno, autore che ha dato vita ad un vero e proprio mondo fantastico con la sua geografia, mitologia e classi di personaggi, basati per lo più sul modello di Dungeons & Dragons. Le avventure a cui questo mondo fa da scenario, a volte cronologicamente lineari a volte contemporanee l’una all’altra, sono all’origine, oltre che della trasposizione animata, anche di varie brevi serie manga illustrate da autori diversi.
Regista: Yoshihiro Takamoto
Character design: Kazuhiro Soeta
Musiche: Kaoru Wada
Studio di animazione: AIC
Titolo in Italia: Record of Lodoss War: La saga dei cavalieri
Anno di pubblicazione in Italia: 2008
Trasmissione in tv: Hiro – Man-ga (Sky)
Censura nella trasmissione televisiva: no
Edizione italiana italiana: edito in Dvd dalla Yamato Video
Sigle:
Sigla iniziale:
“Kiseki no Umi” (Mare dei Miracoli) di Maaya Sakamoto
Sigla finale:
“Hikari no Suashi” (Piedi Nudi di Luce) di Chie Ishibash
TRAMA
Due storie diverse, due avventure ambientate sull’isola di Lodoss:
– Nella prima, il cavaliere nero Ashram, raccolta l’eredità di Beld, decide di impadronirsi dello Scettro del Potere, un oggetto magico grazie al quale sarebbe possibile dominare l’intera isola. Spetterà di nuovo al valoroso Parn, all’inseparabile Deedlit e a un manipolo di compagni opporsi al nemico, cercando di battere sul tempo Ashram e di impadronirsi prima di lui dello Scettro, anche se questo dovesse significare inoltrarsi nella montagna del Drago di Fuoco e affrontare il terribile Shooting Star, la belva che lo custodisce.
– La seconda storia è ambientata dieci anni più tardi: il viaggio del giovane Spark, inviato in missione con il compito di recuperare un artefatto magico rubato dagli elfi neri, si trasforma ben presto in un’avventura per la salvezza dell’isola, nuovamente minacciata dalle forze del male. Il sacerdote Vagnard, infatti, intende riportare in vita la Dea della Distruzione Kardis, e per farlo ha bisogno di tre elementi indispensabili al rituale, per ottenere i quali è disposto a fare qualunque cosa. Riusciranno Spark e i suoi compagni d’avventura ad impedire il risveglio di Kardis e a neutralizzare le mire del sacerdote oscuro? E qual è il ruolo di Neese, la giovane fanciulla unitasi al gruppo, che sembra guidata da forze più grandi di lei verso un inevitabile destino?
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CURIOSITA’
– Al termine di ogni episodio si trovano un minuto o due dedicati ad un’auto-parodia della serie, chiamata “Benvenuti sull’isola di Lodoss”, con i personaggi disegnati in stile “deformed” che re-interpretano alcuni eventi della storia in chiave umoristica.
– Nell’ultimo dvd della serie, tra gli inserti speciali, si trova una divertentissima sezione con gli errori di doppiaggio italiani… da non perdere!
DOPPIATORI
PERSONAGGI – DOPPIATORI ORIGINALI – DOPPIATORI ITALIANI
Parn – Nobutoshi Hayashi – Diego Sabre
Deedlit – Shiho Niiyama/Junko Noda – Giulia Franzoso
Slayn – Mitsuru Miyamoto – Marco Balzarotti
Olson – Nobuyuki Hiyama – Patrizio Prata
Sylis – Yuu Asakawa – Debora Magnaghi
Ashram – Sho Hayami – Claudio Moneta
Pirotase – Kumiko Nishihara – Irene Scalzo
Maar – Daisuke Sakaguchi – Davide Garbolino
OPERE RELATIVE
Light Novel
– Record of Lodoss War
Anime
– Record of Lodoss War – oav – serie animata capostipite
– Record of Lodoss War: Chronicles of the Heroic Knight – serie tv
– Welcome to Lodoss Island! – film umoristico
– Record of Lodoss War: Legend of Crystania – serie di tre OAV ed un film
– Record of Lodoss War Rune Soldier – serie tv
Videogiochi
– Record of Lodoss War
– Record of Lodoss War – Haiiro No Majio
– Record of Lodoss War 2 – Siki No Maryu
– Record of Lodoss War – Haiiro No Majio
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– Record of Lodoss War
– Record of Lodoss War
– Lodoss War
– Record of Lodoss War: Advent of Cardice
LINK relativi all’opera
Materiale su “Record of Lodoss War” presente su questo sito:
RECENSIONI
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– commento di GreenDragon –
Nonostante questa serie prenda le mosse dal “glorioso” OAV del 1990, il risultato finale purtroppo è piuttosto diverso, se messo a confronto. A livello di trama, entrambe le storie della serie tv ricalcano situazioni già viste a loro tempo, con il ritorno, nella prima, di eventi già accaduti nell’OAV, e con il ripetersi nella seconda dello svolgimento “aspirante cavaliere in cerca del titolo – fanciulla da salvare – dea della distruzione che rinasce”. Certo, non per questo la serie non merita di essere visionata e anche apprezzata per quelle situazioni originali e quegli eventi innovativi che sa proporre (soprattutto la seconda storia), ma sovente capita di avere un’impressione antipatica che, più di semplice dejà-vu, sa proprio di mancanza di fantasia da parte degli autori, che si sono rifatti troppo pesantemente ad eventi già utilizzati in passato.
Per quanto riguarda i personaggi, non deve stupire il fatto di rivedere alcuni volti che nell’OAV erano spariti: le storie di Lodoss War non sono necessariamente trattate in ordine cronologico, e alcuni personaggi vengono fatti tornare in scena anche se il loro ruolo sembrava esaurito in una saga precedente. Un esempio? Ashram, il quale, morto al termine dell’OAV, è di nuovo in vita nella prima storia della serie tv, dove muore di nuovo…per tornare nella seconda. A livello di caratterizzazione, forse i risultati migliori si ottengono nella seconda storia (quella con protagonisti Spark e compagni), in cui vengono introdotti svariati nuovi personaggi, alcuni dei quali dalla personalità niente male. A proposito di questa seconda storia, tuttavia, mi sembra interessante fare un paragone con il relativo manga, “Le Cronache dell’Eroico Cavaliere” di Ryo Mizuno e Masato Natsumoto, che a mio dire è decisamente più interessante rispetto alla versione televisiva, nonostante sia meno conosciuto. Il character design del manga è infatti ricco e accurato, e la storia, pur seguendo le stesse linee guida, si differenzia parecchio da quella animata, mettendo in campo situazioni più intriganti e meglio gestite, oltre ad una maggiore complessità (anche grazie alla presenza nel manga di un affascinante antagonista principale, l’elfo nero Jiba, che porta alla trama risvolti interessanti e tutt’altro che scontati…. e che nell’anime è del tutto inesistente, per cui la storia in TV si riduce per l’ennesima volta al sacerdote malvagio con manie di grandezza…davvero un peccato). Forse solo il finale sembra gestito meglio nell’anime rispetto al manga, dove invece risulta piuttosto frettoloso e un po’ confusionario.
Chiusa questa parentesi, due parole sugli aspetti tecnici della serie: gli splendidi disegni che erano il punto di forza dell’OAV qui hanno una qualità decisamente inferiore, per cui tentare un paragone è abbastanza difficile; sono infatti più semplici e grossolani , chiaramente perché affidati a mani diverse, e analogamente anche le animazioni in genere non brillano, nonostante il ritmo di narrazione sia molto più veloce e quindi godibile rispetto all’OAV.
Le musiche, che continuano sullo stile medievaleggiante, sono invece molto graziose e suggestive. Uno dei maggiori pregi della serie è sicuramente la sigla d’apertura, la splendida “Kiseki no Umi”, affascinante e melodiosa, affidata alla voce cristallina di Mayaa Sakamoto e a buon diritto considerata in patria come una delle migliori sigle realizzate per un anime.
Entrambi i doppiaggi, quello giapponese e quello italiano, schierano voci completamente diverse da quelle utilizzate nell’OAV, a parte qualche caso isolato; il doppiaggio giapponese non è male, e le voci italiane risulteranno familiari a chi segue gli anime trasmessi da Mediaset.