anime – LA LEGGENDA DI ZORRO (Kaiketsu Zorro) – di Katsumi Minokuchi

2
4 2 Voti
Vota l'opera (solo registrati)

A cura di Nia_sama

SCHEDA

Titolo originale: Kaiketsu Zorro
Traduzione letterale: Il talentuoso Zorro
Titolo internazionale: The Legend of Zorro
Genere: serie tv – azione, avventura, storico
Rating: adatto a tutti
Numero episodi: 52 (completa) di 24 minuti circa ciascuno. Questo per l’Italia, mentre per il Giappone 46 episodi, infatti la serie fu trasmessa prima in Italia nel 1994 poi in Giappone nel 1996, dove non furono trasmessi però alcuni episodi.
Anno di uscita e Rete Tv in Giappone: trasmessa su NHK a partire dal 5 aprile 1996 al 28 marzo 1997
Tratto: dal romanzo breve a dispense del 1919 “La maledizione di Capistrano” (“The curse of Capistrano”) dello scrittore e sceneggiatore statunitense Johnston McCulley, da cui già nel 1920 fu realizzato un film, grazie al grande successo della storia in esso narrata.

Regista: Katsumi Minokuchi
Character design: Hisashi Kagawa, Gian Claudio Galatoli
Direzione artistica: Mitsuharu Miyamae, Giuliana Bertozzi
Musiche: Hiromoto Tobisawa
Studio di animazione: Ashi Production/Mondo TV/Royal Pictures Company/Toho
La serie è un coproduzione giapponese e italiana.

Titolo in Italia: La Leggenda di Zorro
Anno e Trasmissione in tv: 1994 su Canale 5 e Italia 1; in streaming su internet sul canale Mondo TV- All’avventura! Dal 2013
Censura nella trasmissione televisiva: no
Edizione italiana: parte dell’anime è stato distribuito in videocassette dalla Medusa Film, mentre la Mondo TV ha pubblicato un film di montaggio della serie disponibile sia in VHS che in DVD.

Sigle
opening giapponese: “Zoro” cantata da Masaaki Endo, testi di Satomi Arimori musica e arrangiamento di Hiromoto Tobisawa
ending giapponese: “Chikai” cantata da Masaaki Endo, testi di Satomi Arimori musica e arrangiamento di Hiromoto Tobisawa
opening e ending italiana: “Zorro” cantata da Cristina D’Avena, scritta da Carmelo Ninni e da Alessandra Valeri Manera.

TRAMA

California, fine del ‘700. Questa nazione sta attraversando un periodo molto difficile dal punto di vista politico economico e sociale. Si trova infatti ad essere una colonia spagnola governata da una oligarchia militare che non rispetta la popolazione e anzi è fautrice di ingiustizie e soprusi verso i cittadini in particolar modo quelli meno abbienti.
Ed è proprio in questo momento di estrema difficoltà che Diego de la Vega, un giovane diciottenne figlio di un ricco proprietario terriero, decide di imbarcarsi su una nave e di ritornare in patria, dopo aver trascorso alcuni anni in Spagna per motivi di studio, a seguito di una lettera inviatagli dal padre.
Arrivato al porto trova ad attenderlo due persone in particolare: Lolita Prideaux sua promessa sposa nonché amica d’infanzia e Bernardo un monello che anni prima era arrivato febbricitante alla sua fazenda e che da allora avevano deciso di tenere con sé come se fosse stato un membro vero e proprio della loro famiglia.
Ma al suo arrivo Diego deve già risolvere un problema : aiutare i suoi amici a nascondere dai soldati spagnoli una coppia di fuggiaschi la cui sola colpa era stata quella di aver parlato di uguaglianza e giustizia al popolo. Malauguratamente non può far nulla e le guardie del perfido capitano Raimundo capeggiate dal tenente Gabriel li arrestano.
Delusa dal comportamento poco deciso e pavido del fidanzato Lolita, una volta arrivata alla festa in onore di Diego, si domanda come sia possibile che sia cambiato tanto in solo alcuni anni di assenza. Stessa delusione da parte del padre del ragazzo, don Alejandro de la Vega, che aveva riposto in lui ogni speranza per risollevare il popolo dall’ingiustizia e si ritrova invece ad avere per figlio un damerino senza spina dorsale.
Ad un certo punto i festeggiamenti vengono bruscamente interrotti dalle guardie spagnole perché il capitano Raimundo, con lo scopo di farne monito per tutti, decide di giustiziare pubblicamente i due fuggiaschi.
Ed è qui che, prendendo la decisione di porre fine all’iniqua egemonia dell’ esercito spagnolo, Diego decide di sfruttare la sua abilità di spadaccino per mettersi al servizio dei deboli e degli oppressi.
Sotto mentite spoglie e coperto il volto con una maschera nera decide di combattere d’ora in avanti le ingiustizie facendosi chiamare “Zorro” ( che in spagnolo significa volpe) e arriva appena in tempo per scongiurare la tragedia e trarre i salvo i due. Iniziano così le sue avventure.
Durante i vari episodi Zorro dovrà affrontare ogni sorta di malfattore; dai pirati ai mercenari che tenteranno di togliergli la vita o di scoprirne la vera identità per ottenere l’ingente somma di denaro della taglia messa sulla sua testa dal capitano Raimundo.
In quest’ anime appare anche il simpatico personaggio del sergente Garçia sempre affamato e rubicondo.
A conoscenza della vera identità di Zorro è solo il piccolo Bernardo, che volendo diventare il suo aiutante, lo ricatta minacciando di svelarne il segreto ( perciò in quest’anime c’è Zorro e little Zorro).
La bella Lolita riterrà sempre Diego un fannullone buono a nulla e di controparte si innamorerà perdutamente dell’affascinante e misterioso Zorro ( non sapendo che è l’alter-ego del fidanzato).
L’identità del cavaliere mascherato rischierà di essere svelata in più di una puntata, ma in una in particolare dove arriverà a trovarlo dalla Spagna un suo ex compagno di scuola deciso a scrivere una storia su Zorro ( ed è qui che si rende un tributo a McCulley).
Come se non bastasse Diego/Zorro dovrà affrontare anche un rivale in amore: il tenente Gabriel suo acerrimo nemico e antagonista che cercherà in tutti i modi di conquistare Lolita senza però mai riuscirci.
SPOILER!

Spoiler title
Da non perdere senz’altro le ultime puntate dove c’è la resa dei conti: vengono scoperti i traffici illeciti del comandante Raimundo e si ha il duello finale contro Zorro.
Si ha inoltre l’happy ending tra Diego e Lolita dove lei finalmente, curando le ferite di Zorro riportate in uno scontro con dei mercenari per ottenere dei documenti compromettenti riguardanti l’esercito, ne scopre la vera identità.
Il finale è un finale aperto dove eventualmente Diego si propone di riprendere in futuro i panni del cavaliere mascherato se i soprusi ritorneranno a farla da padrone.

IMMAGINI clicca per ingrandire

CURIOSITA’

– Il romanzo “La maledizione di Capistrano” da cui per l’appunto è stato tratto quest’anime, non è mai stata tradotto in italiano.
– Mc Culley, per il personaggio di Zorro, si narra che si sia ispirato alla vita di un uomo realmente esistito.

LINK inerenti alla serie

Materiale su La Leggenda di Zorro” presente sul sito:

RECENSIONI

– Hai letto questa opera e vuoi recensirla, consigliarla o sconsigliarla agli altri utenti del sito? Basta solo che scrivi un Commento qua sotto! – Oppure leggi i Pareri all’opera dati dagli altri visitatori del sito, sempre qua sotto! – Puoi anche discuterne sul nostro Forum.

2 Commenti
Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
nia_sama
Chunin
9 anni fa

XD effettivamente biondo con gli occhioni azzurri non fa molto ispanico, ero abituata anche io allo Zorro bruno con i baffoni neri ma quest’anime mi era piaciuto tantissimo ugualmente :) adesso a settembre dovrebbe uscire il seguito in Giappone.

Carlo_Manigoldo
Jonin
9 anni fa

Premetto che all’epoca preferivo questo Zorro a quello del Telefilm che mandavano in onda sulla Rai, mi stava più simpatico!
Certo che Zorro BIONDO, con una vestizione simil Sailor moon (che è il meno: furbi così risparmiavano i giapponesi) e il cavallo BIANCO… fa stano! Insomma, della sigla e del cartone ho un bel ricordo ma.. ragazzi Zorro biondo eil cavallo bianco, insomma sembra tutto meno che Zorro!

2
0
Lascia una recensione!x