anime – DRAGON QUEST (I Cavalieri del Drago – Dai: La Grande Avventura) – di Nobutaka Nishizawa

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A cura di Wizard09

SCHEDA

Titolo originale: Dragon Quest: Dai no Daibouken – (ドラゴンクエスト・ダイの大冒険)
Titolo internazionale: Dragon Quest: Adventure of Dai
Genere: serie tv – shounen, avventura, azione, fantasy
Rating: consigliato ad un pubblico maturo
Numero episodi: 46 (concluso)
Anno di uscita in Giappone: 1991
Tratto: dal manga “Dragon Quest: La grande avventura di Dai” di Riku Sanjo (storia) e Koji Inada (disegni); a sua volta ispirato ad una saga di videogiochi.

Director: Nobutaka Nishizawa
Studios: Toei Animation

Titolo in Italia: Dragon Quest (su JTV), I Cavalieri del Drago (Mediaset)*
Anno di pubblicazione in Italia: 1998 (su JTV) 2002 (Mediaset)
Trasmissione in tv: Junior Tv – Italia Uno
Censura nella trasmissione televisiva:
Edizione italiana italiana: mai pubblicato in dvd

* Il titolo della serie è quanto di più sbagliato e assurdo potessero concepire gli adattatori di Mediaset. Infatti nella storia i Cavalieri del Drago non centrano un fico secco. Vediamo il ritornello:
[…] I Cavalieri del Drago oh oh arriveranno lontano, assieme a lui (Tom/Dai)e con l’aiuto di un mago tornerà il sole, la nei cieli bui […] 
Se guardiamo, oltre al fatto che non ha un senso logico e non dice assolutamente nulla, sbaglia completamente tutto! Innanzitutto le parole fanno pensare che i Cavalieri del Drago siano Pop, Maam e gli altri compagni. Errore madornale! I Cavalieri del Drago sono degli esseri biologici creati da tre dei: Il Dio Drago, Il Dio Demone e il Dio Umano, per contrastare chiunque tenti di dominare sulle altre razze e ne nasce uno ogni epoca. Nel caso di Dai si tratta di una eccezione; l’unica! Inoltre il fatto di essere un Cavaliere del Drago non significa nulla per lo svolgimento della storia ma solo a spiegare chi è realmente Dai e perché è così forte. Ma forse si voleva creare un titolo che attirasse le attenzioni delle masse, d’altronde su Mediaset all’epoca gli anime di punta erano I Cavalieri dello Zodiaco e Dragon Ball, unite le prime parole dei titoli e il gioco è fatto. Storia già ripetuta con Mila e Shiro in quanto si diceva che Mila è la cugina di Mimì Ayuara peccato che fosse tutta una montatura priva di senso solo per attirare più telespettatori.

Sigle

Sigle giapponesi
Sigla iniziale
“Yusha yo, Isoge!”cantata da Jiro Dan
Sigle finali
“Kono michi, waga tabi” cantata da Jiro Dan

Sigla italiana:
“I Cavalieri del Drago” cantata da Giorgio Vanni

TRAMA

Dai è un ragazzino che vive sull’isola di Delmulin, conosciuta con il nome di isola dei mostri.
Da neonato fu abbandonato sull’isola e di lui si prese cura il mostro Kimendoshi Brass, che lo allevó come suo nipote e sogna per lui un futuro di grande mago, ma il ragazzo sogna di diventare uno Yusha (prode guerriero) come quello che 15 anni prima sconfisse Satana e riportò la pace.

Le sue avventure cominciano il giorno dove una banda di falsi prodi guerrieri tenta di rapire il piccolo amico di Dai , Gome il raro golden metal slime. Dai riesce a sconfiggerli dimostrando un coraggio e una forza straordinari.
Successivamente salva la principessa Leona di Papunica da sue due servitori che hanno attentato alla sua vita. In questa occasione sulla fronte di Dai appare un emblema a forma del muso di un drago che lo rende potentissimo e capace di pronunciare formule magiche di alto livello. La principessa quindi invia il precettore Aban sull’isola per addestrare il ragazzo affinché diventi un prode guerriero. Dai quindi comincerà l’addestramento insieme all’apprendista mago Pop, un ragazzo debole e codardo allievo anch’esso del precettore.

Tuttavia Satana Hadler è resuscitato grazie al potere del Grande Satana Baan, ed ora è tornato per conquistare il mondo e il suo primo scopo è uccidere il prode guerriero che lo sconfisse, Aban! Il maestro muore nel tentativo di proteggere i suoi allievi, suicidandosi con Hadler, ma il demone sopravvive. La forza misteriosa di Dai emerge nuovamente e ferisce Hadler mettendolo in fuga.
Comincia cosí la grande avventura di Dai che lo vedrà contrapporsi ad Hadler, al suo Signore e all’esercito demoniaco per onorare la memoria del maestro e salvare il mondo.

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I NOMI

Ci troviamo ancora una volta davanti ad un atto di profanazione bello e buono. Allora questa volta non si tratta di nomi giapponesi troppo lunghi e difficili, ma allora perché far diventare Dai, Tom o un Mistobaan un Helios (tra l’altro inappropriato in quanto è il comandante dell’esercito del maegudan composto da demoni, ombre e spettri niente di piú lontano da Helios che è il nome greco del dio del sole!)??!! Penso di essermi espresso abbastanza chiaramente riguardo ai nomi, leggete e ridere o piangete…

NOMI ORIGINALI
NOMI ITALIANI
Dai
Tom
Gome
Dixie
Nonno Brass
Nonno Ubaldo
Principessa Leona
Principessa Lilibeth
Aban
Avan
Pop
Daniel
Hadler
Adler
Maam
Mara
Crocodyne
Drakon
Hyunkel
Nemesis
Fraizard
Raven
Zaboera
Zorax
Mistobaan
Helios
Baran
Baran
Grande Satana Baan
Grande Re Diavolo
Killvearn
Daimon
Piroro
Piroro
Matoriv
Matlif
Melulu
Melanie
Soala
Diana

DIFFERENZE CON IL MANGA

ATTENZIONE: SPOILER SULLA TRAMA!

Spoiler title
L’unica grande differenza sostanziale è quella del finale della serie animata, che come sappiamo è incompleta. Gli eventi si aprono a partire dal numero 14/15 del manga dell’edizione italiana.
Dai infatti viene privato della memoria da Baran il generale de Choryugundan, che si scopre essere il padre del ragazzo. Nel farlo consuma completamente le forze e si ritira in vista di un nuovo attacco. Intanto Dai ha perso completamente i ricordi legati non solo agli amici ma anche alle tecniche di combattimento, insomma ritorna come un bambino piccolo. Crocodyne dice che allo stato attuale se dovesse incontrare Baran ecco riuscirebbe facilmente a portarlo via e sarebbe la fine. Intanto il cavaliere evoca i guerrieri della sua squadra speciale: Gurdandy l’uomo uccello, Borahorn l’uomo tricheco e Larhatl un demone mezzosangue. Pop finge di tradire i compagni per tentare un attacco suicida contro Baran. Grazie a Hyunkel arrivato tempestivamente i suo soccorso sconfiggono la squadra del cavaliere del drago. Larhalt durante la sua battaglia racconta allo spadaccino diabolico la storia di Baran.
Il cavaliere del drago ferito gravemente da Velther il drago demoniaco, viene soccorso da Soala, la principessa del regno di Arkeed di cui si innamorò e poco tempo dopo lei rimase incinta ed ebbe un bambino, Dai. Tuttavia il re di Arkeed temeva che Baran fosse un mostro pericoloso servitore di Satana Hadler e quindi gli fece dare la caccia e lo condannò a morte. Il cavaliere decise di lasciarsi morire per garantire un futuro sereno a suo figlio e a Soala, ma la donna fece scudo con il suo corpo per proteggerlo. Accecato dal dolore Baran distrusse il regno di Arkeed e si alleo con il Satana Baan che gli offrì la sua spalla su cui piangere. La nave su cui viaggiò Dai fu distrutta in una tempesta e di lui non ebbe piú notizie ma continuò a cercarlo.
Hynkel riceve la lancia di Larhalt con la promessa fatta a quest’ultimo di fermare Baran. Intanto il cavaliere è giunto dal destinazione si appresta a ricongiungersi con il figlio. Il tentativo della squadra del prode guerriero di fermare il cavaliere è inutile, lui furibondo si trasforma nel mostruoso Ryumajin, il vero aspetto di un cavaliere del drago. Pop si suicida per cercare di danneggiare il piú possibile Baran ma muore inutilmente. Il dolore per la perdita del ragazzo fa recuperare i ricordi di Dai che furibondo si appresta ad affrontare il padre. Inoltre il piccolo prode guerriero ha ottenuto il potere di spostare l’emblema sul pugno aumentando notevolmente il potere di attacco. La battaglia fra i due cavalieri si fa aspra e dura ed entrambe ne escono sconfitti. Baran usa il suo sangue per resuscitare Pop e poi abbandona l’esercito demoniaco ma sempre deciso a chiudere i conti con il figlio.
La storia continua in quanto questi eventi si chiudono nel numero 20 di Dai dell’edizione italiana, ossia 34 volumi prima dell’epilogo!

DOPPIATORI

PERSONAGGI nome originale – DOPPIATORI ORIGINALI – DOPPIATORI ITALIANI
Dai – Toshiko Fujita – Patrizio Prata
Gome – Yumi Touma – Graziella Porta
Nonno Brass – Isamu Tanonaka – Pietro Ubaldi
Principessa Leona – Aya Hisakawa – Elisabetta Spinelli
Aban – Chieko Nanba – Claudio Moneta
Pop – Keiichi Nanba – Ivo De Palma
Hadler – Takeshi Aono – Mario Zucca
Maam – Miina Tominaga – Alessandra Karpoff
Crocodyne – Banjou Ginga – Tony Fuochi
Hyunkel – Hideyuki Hori – Alberto Sette
Fraizard – Ken Yamaguchi – Enrico Bertorelli
Zaboera – Antonio Paiola
Mistobaan – Oliviero Corbetta
Baran – Unshou Ishizuka – Marco Balzarotti
Matoriv – Maurizio Scattorin

OPERE RELATIVE

“Dragon Quest” è una grande saga che ha avuto più capitoli, non sempre collegati tra loro. Nasce come videogioco, a cui poi sono stati tratti manga, romanzi, anime.

Manga
Dragon Quest: La grande avventura di Dai
Dragon Quest: L’Emblema di Roto

Anime
– Dragon Quest: Dai no Daibōken Movie – film d’animazione
– Dragon Quest Retsuden: Roto no Monshō – serie tv
– Dragon Quest Retsuden: Roto no Monshō Movie – film d’animazione
– Dragon Quest: Dai no Daibōken Buchiya bure!! Shinsei Rokudai Shoguo – film d’animazione
– Dragon Quest: Dai no Daibōken Tachiagare!! Aban no Shito – film d’animazione

Videogiochi
– Dragon Quest
– Dragon Quest II: Pantheon di spiriti maligni
– Dragon Quest III: E così entrò nella leggenda…
– Dragon Quest IV: Le cronache dei prescelti
– Dragon Quest V: La sposa del destino
– Dragon Quest VI: Nel Regno dei Sogni
– Dragon Quest VII: Frammenti di un mondo dimenticato
– Dragon Quest VIII: L’odissea del re maledetto 2004
– Dragon Quest IX: Le sentinelle del cielo
– Dragon Quest X
– Dragon Quest XI: Echi di un’era perduta

LINK inerenti alla serie

Materiale su “Dragon Quest” presente sul sito:

Altre opere di Nobutaka Nishizawa presenti sul sito:

RECENSIONI

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Wizard09
Jonin
12 anni fa

Non voglio essere volgare, quindi non mi esprimerò esplicitamente per quanto riguarda questo anime. Non è solo il pessimo adattamento in italiano con dei nomi improponibili sia dei personaggi e degli incantesimi o il fatto che nei flashback e nei riassunti delle puntate precedenti i personaggi dicessero cose completamente inventate e discostanti da quelle dette le puntate prima. Puntate dove la parole morte non veniva usata nemmeno in maniera metaforica (ridicola per un fantasy se ci pensate). Infatti anche se lo si guardasse in giapponese ciò non cambierebbe il finale della serie totalmente diverso e privo di senso! Si perché l’anime arriva si e no a ¼ dell’opera originale lasciando non solo a bocca asciutta chi, come me si era appassionato tanto alla serie da non vedere l’ora del giorno dopo per sapere cosa sarebbe successo, ma chiunque sia appassionato di fantasy e decida di seguirlo.
L’ultima puntata è veloce e frenetica viene raccontata l’origine di Dai in immagini caotiche e frenetiche senza capire nulla della vicenda anche perché prive di narrazione o di qualsiasi dialogo. Baran che cerca di cancellare la memoria di Dai facendo entrare in risonanza i loro emblemi del drago ma poi grazie alla forza dell’amicizia dei suoi compagni, il giovane prode materializza una spada di energia con la quale attacca il generale dell’esercito demoniaco che fugge via. Pop e Leona raggiungono Dai e si congratulano con lui, mentre una voce fuori campo dice “forse un giorno riuscirà a sconfiggere il Satana Baan!” FINE.
Ma vi sembra un finale questo? Non si è capito nulla e non ha assolutamente senso senza contare che il bello della storia inizia proprio dalla battaglia contro Baran. Io pensavo che avessero nuovamente acquistato un’opera in fase di trasmissione in Giappone quindi girai i vari siti e pagine internet in cerca di informazioni sulla serie completa, ma nulla. Era proprio vero, Dai era finito cosí, in fretta e furia in un finale senza senso che oltre ad essere deludente ha sicuramente abbassato la qualità del prodotto.
Riguardo al resto la trama almeno per quanto riguarda gli ultimi episodi è abbastanza fedele al manga . I disegni non sono eccezionali come di certo non lo erano nemmeno per l’opera cartacea.
Sinceramente non vi consiglio l’anime anche perché dopo aver perso tempo a guardare 46 episodi per poi trovarsi una conclusione simile, vi chiederete per cosa abbiate buttato via il vostro tempo.

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