manga – LA STIRPE DELLE TENEBRE (Yami no Matsuei – Eredi del Buio ) – di Yoko Matsushita
A cura di Marichan
SCHEDA
Titolo originale: Yami no Matsuei
Traduzione letterale: I Discendenti delle Tenebre
Titolo internazionale: Descendants of Darkness
Autrice: Yoko Matsushita
Genere: shoujo – mistero, paranormale, soprannaturale
Rating: consigliato ad un pubblico maturo
Anno di pubblicazione in Giappone: 1997 – in corso?
Casa Editrice giapponese e Volumi: Il manga è pubblicato a puntate sulla rivista “Hana To Yume” dalla casa editrice Hakusensha, e poi raccolto in volumi. Ha però una vita editoriale parecchio travagliata.
Dopo l’uscita del 11 volume (nel 2001) la storia si ferma, fino al 2009 quando esce finalmente il 12 volume, che raccoglie i capitoli non ancora editi in volume pubblicati su rivista tra il 2000 ed il 2001, rivisitati dalla mangaka per l’occasione.
La serie però si è interrompe di nuovo, fino all’estate del 2011 quando escono dei nuovi capitoli (ma solo su rivista), per poi stopparsi di nuovo. Nel Luglio 2017 esce finalmente il 13 volume (che però non è l’ultimo) ma la storia si è poi bloccata di nuovo.
Titolo in Italia: La Stirpe delle Tenebre
Traduzione: Rieko Fukuda
Anno di pubblicazione in Italia: 2003 – in corso?
Casa Editrice italiana: Star Comics
Volumi: 11 (in corso?)
TRAMA
Nel mondo dei morti, tra il paradiso e l’inferno, si trova il palazzo del Juohcho, dove comanda Re Enma. E un luogo composto da dieci uffici giudiziari, ognuno con le proprie mansioni, dove le anime sono schedate, giudicate, e poi mandate dove meritano.
In questo palazzo c’è una sezione tutta particolare, chiamata “Enma Cho”, dove lavorano gli Shinigami, la “stirpe delle tenebre”, dei della morte che hanno compito è di occuparsi di casi strani, d’errori nel sistema, come persone che non sono morte quando dovevano, o che sono morte in circostanze misteriose.
Gli shinigami sono persone morte con una grossa nostalgia o rimpianto del mondo, e che poi, quando gli è proposto, accettano di fare questo lavoro, tra la vita e la morte.
Asato Tsuzuchi lavora come shinigami oramai da quasi sessant’anni, anche se il suo aspetto è di un ragazzo di 26 anni (l’età in cui è morto), ed è il responsabile del territorio del Kyshu (regione del Giappone, per lavorare meglio ad ogni shinigami è assegnato un diverso territorio).
Trasferito il suo precedente collaboratore, il protagonista sta per incontrare il suo nuovo partner (infatti gli shinigami lavorano sempre in coppia), con il quale dovrà affrontare un caso in cui è coinvolto un misterioso vampiro…
Tsuzuki è molto forte e possiede particolari poteri (può evocare ben 12 shikigami, delle specie di “mostri” che ubbidiscono solo a lui, che l’aiutano a sconfiggere i nemici) ma ha anche un carattere molto simile a quello di un bambino e gli occhi di color viola, come i demoni… e forse il suo carattere aperto, ingenuo e capriccioso potrebbe nascondere qualcosa…
Il suo nuovo compagno, di nome Hisoka, ha, invece, un carattere completamente diverso dal suo, chiuso e silenzioso. Si tratta di un ragazzo assassinato quand’era molto giovane, dopo una vita non molto felice, che evita il più possibile di avere rapporti con le altre persone. Inoltre ed è dotato di capacità empatiche (cioè sente i pensieri e gli animi delle persone).
Tra un caso e l’altro, i due s’imbattono nello stranissimo Muraki, un dottore che racchiude molti segreti.
Oltre ad essere l’assassino di Hisoka, questo medico è ossessionato da Tsuzuki… che però non si ricorda di averlo mai incontrato…
Cosa sarà mai successo nel passato tra i due?
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OPERE RELATIVE
Anime
– Eredi del Buio – cartone animato di 13 puntate, ispirato a questo manga, che prende in considerazione la storia fino al volume 8.
LINK inerenti alla serie
Materiale su “La Stirpe delle Tenebre” presente sul sito:
RECENSIONI
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Il manga “Yami no Matsuei” (questo il nome originale del manga) parte dal primo numero con ampi riferimenti alle Clamp (leggendo dell’assassinio sotto i petali di ciliegio, con relativa maledizione, non si può non pensare a Tokyo Babylon) e con elementi presenti anche in altre opere; ma dopo i primi volumi la storia si fa sempre più interessante. Merito del mix tra giallo, horror e paranormale, mischiato a siparietti comici che smorzano la tensione (non sempre però riusciti alla perfezione).
Purtroppo, penso che un difetto rimanga l’incostanza della trama. Ci sono capitoli molto belli ed emozionanti, intervallati però da altri capitoli più noiosi e leggeri, che servono giusto a colmare il vuoto tra una storia emozionante e l’altra, ma che spezzano inevitabilmente il ritmo.
La parte migliore del fumetto sono i personaggi principali, ampio spazio viene riservato ai sentimenti e ai rapporti che intercorrono tra loro e ai tanti misteri che nascondono (Tsuzuki su tutti). A questo proposito bisogna anche rilevare che i personaggi creati dalla Matsushita sono piuttosto ambigui; tanto che su molti siti internet Yami è catalogato come shounen-ai (cosa non esatta, dato che è stato pubblicato su una rivista di shoujo normali) ma che la dice lunga sui riferimenti che ci sono in questo senso, anche se poi non c’è praticamente nessun sviluppo (e per alcuni questo è un pregio, per altri un difetto!).
Per quanto riguarda la parte grafica, sfogliando gli albi di sembra quasi incredibile che questa sia la prima opera importante dell’autrice (la Matsushita prima ha realizzato solo delle brevi storie), il tratto è buono, i personaggi ben caratterizzati fisicamente. Anche i fondali sono curati.
Questi discorsi però valgono solo per i primi 11 volumi del manga, dato che dal 12 in poi l’autrice cambia tratto (c’è da dire però che sono passati ben otto anni dall’uscita dei due volumi), in un modo di disegnare, secondo me, assai peggiore, tanto che subito non mi sembrava nemmeno opera della stessa mano. E non solo, anche la trama peggiora dal 12 numero in poi (anche un po’ nel 11, a dir la verità), dando spazio a tanti episodi sotto-trame secondari, che non fanno avanzare la storia principale.
In sintesi, questo fumetto mi ha affascinato fin dal primo numero (anche perchè in Italia allora c’era poco o niente di shoujo horror/paranormali); e ancora adesso leggerei volentieri il finale (con relativa soluzione dei tanti misteri che la trama nasconde), dato che mi sono affezionata ai protagonisti. Ma, nonostante questo, non mi sento di consigliare questo manga.
Come avete letto prima, questa è una storia in corso di pubblicazione, e l’autrice disegna molto lentamente (sembra che ci siano stati dei screzi tra l’autrice e la casa editrice, ma che abbia avuto dei litigi anche con i fan giapponesi). Inoltre sembra che la Matsushita abbia perso la voglia di continuare la storia, che si è arenata in capitoli, a mio avviso, inutili. Non so nemmeno se questo fumetto avrà una fine. Peccato, un’occasione sprecata.
Salve,
Ho letto e riletto questo manga e mi piace molto. So che è tuttora in corso in Giappone ed ho letto il dodicesimo volume, ma, a causa delle notevoli differenze nel character design e nel carattere dei personaggi rispetto ai precedenti 11 volumi, ho deciso di sospenderne la lettura, almeno per il momento.
Uno dei punti di forza di questo manga sono proprio i personaggi,tutti ben caratterizzati, non semplici (si intuisce che dietro ad ognuno c’è un passato drammatico), simpatici o comunque affascinanti (Kazutaka Muraki non è esattamente simpatico, ma ha comunque un suo fascino) e le relazioni che stabiliscono tra loro. Altro punto di forza è il disegno che si evolve notevolmente cambiando la fisionomia di molti personaggi dal primo all’undicesimo volume. Nonostante le differenze è comunque sempre bello e gradevole (io comunque preferisco la versione degli ultimi volumi), i paesaggi e gli edifici sono disegnati in modo accurato e particolareggiato e le tavole, anche nelle scene d’azione, non sono mai confuse.
Uno dei difetti principali invece è l’inconcludenza della storia principale. Benchè organizzato in “casi” autoconclusivi alternati a brevi storie comiche si arriva all’unidicesimo volume senza sapere molto di più di Tsuzuki, Hisoka e compagni di quanto si sapesse al primo. Si intuisce il loro passato inquietante, drammatico e interessante ma non si arriva a niente di preciso.
Anche così lo consiglio vivamente perchè è un manga molto coinvolgente e non si può non amare Tsuzuki dalla personalità solare a allo stesso tempo oscura, in lotta perenne col suo passato e la sua passione per i dolci, Hisoka, il tiranno Tatsumi e tutti gli altri personaggi. Perché il disegno anche nella sua evoluzione merita e perché proprio grazie alla non esistenza di un finale o di una spiegazione precisa ognuno può proseguire la storia come preferisce.