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A cura di Rob

SCHEDA

Titolo originale: Oniisama e… – (おにいさまへ…)
Traduzione letterale: Caro Fratello…
Titolo internazionale: Dear, Brother…
Autrice: Riyoko Ikeda
Genere: drammatico, shoujo-ai, psicologico, scolastico, sentimentale
Target: shoujo
Rating: consigliato ad un pubblico maturo
Anno di pubblicazione in Giappone: 1975
Casa Editrice giapponese: Shueisha
Volumi: 2 (concluso) – Il manga è stato successivamente ristampato in più edizioni.

Titolo in Italia: Caro Fratello
Anno e Case Editrici italiane: Questo manga ha avuto in Italia diverse edizioni
1 – edito dalla Star Comics nel 1995, edizione economica, composta da 4 volumi (un po’ più piccoli dell’originale) ribaltati
2 – ristampato nel 2011 dalla Goen in una versione di lusso: sovracopertina, senso di lettura originale e prime pagine a colori, 2 volumi a 5,95 euro l’uno. Traduzione di Sayaka Kozeki.
3 – nel 2022 esce una riedizione per la casa editrice Jpop, formato grande e deluxe in 2 volumi (concluso), ci sono anche delle storie a fine volume inedite, mai pubblicate prima d’ora in Italia

TRAMA

Nanako Misonoo è una studentessa che frequenta il primo anno del liceo Seiran. Mentre frequentava i corsi di preparazione alle superiori, aveva incontrato il giovane professore Takehiko Henmi, studente universitario. Colpita da lui, gli aveva chiesto di farle da fratello maggiore e di tenere con lei una corrispondenza. Attraverso le lettere al suo “caro fratello” Nanako ci racconta dunque la sua vita al Seiran. Questo è un prestigioso istituto femminile, frequentato solo da ragazze dell’alta società, mentre Nanako è figlia di una cameriera, moglie di secondo letto del professor Misonoo, che ora l’ha adottata.

Fin dal primo giorno nella nuova scuola, Nanako fa incontri interessanti: la prima è un’affascinante e androgina ragazza, che, sull’autobus l’aiuta a farsi strada nella ressa e scendere alla fermata giusta. Una volta giunta al liceo, viene avvicinata da una sua compagna di classe, Mariko Shinobu, che tenta disperatamente di fare amicizia con lei.
Idolatrata dal resto delle ragazzine, fa il suo ingresso Kaoru Orihara, capoclasse e capo del club di basket, detta “principe Kaoru” (come uno dei personaggi del Genji Monogatari), che, pur avendo un anno più di Nanako e Mariko, sarà loro compagna di classe, perché ha perso un anno scolastico per una misteriosa malattia.
Fa poi la sua comparsa Fukiko Ichinomiya, soprannominata “lady Miya”, presidentessa della Sorority, un’associazione studentesca accessibile solo alle ragazze dotate di bellezza, personalità, intelligenza e prestigio sociale. Questa associazione garantisce ai suoi membri di vivere ai massimi livelli la vita scolastica. Ogni anno vengono selezionate dieci tra le nuove liceali per entrare a farne parte, cosicché ogni anno si scatena tra le matricole una competizione al fine di essere scelte dai membri anziani della Sorority. Tra le alunne del Seiran c’è anche Tomoko, amica d’infanzia di Nanako, ma soprattutto l’affascinate ragazza incontrata sull’autobus si rivela come una delle più popolari allieve dell’istituto: è Rei Asaka, detta “Saint-Just, l’angelo della morte” (come il celebre rivoluzionario), amica di Kaoru e “ribelle” della scuola. Infatti fuma, salta le lezioni, gira per le classi a suonare la chitarra si dimostra noncurante verso qualsiasi cosa. Solo lady Miya sembra metterla in soggezione.
Fukiko dà l’elenco delle ragazze candidate all’ammissione alla Sorority. Tra esse ci sono Mariko e Kaoru, che rifiuta perché si dichiara contraria all’esistenza stessa dell’associazione, ma la candidatura che più desta scalpore è quella di Nanako, figlia soltanto adottiva di un professore universitario. A protestare è Aya Misaki, esclusa dalle candidature, che oltre a sbandierare le “umili” origini di Nanako, rinfaccia a Mariko di essere figlia di uno scrittore pornografo. Mariko e Nanako dovranno recarsi a una festa alla Sorority House, durante la quale verranno giudicate degne o indegne dell’associazione.

I primi mesi di scuola per Nanako sono dunque duri: da una parte, Aya e tutte le “escluse” sottopongono la ragazza a continue maldicenze (arrivando persino a cercare di impedirle di recarsi alla festa alla Sorority House: inutilmente, perché Nanako sarà comunque accettata), dall’altra Mariko, disperatamente bisognosa di un’amica, fa di tutto per accaparrarsi l’affetto di Nanako e separarla da Tomoko.
A questo si aggiungono le vicende delle tre studentesse più anziane. La carismatica Saint-Just ha un rapporto strano con lady Miya: costei la umilia e la maltratta (per esempio la colpisce con un porta aghi per l’ikebana senza ragione), tuttavia Rei, così aggressiva e dominante con le altre ragazze, accetta tutto, limitandosi a covare il suo rancore dentro di sé e rimanendo succube di Fukiko.

Perché Nanako è stata scelta per entrare nella Sorority? Perché Mariko cerca così disperatamente l’affetto di Nanako? Qual è lo strano rapporto che lega Rei e Fukiko? Di che malattia soffre Kaoru? Che legame c’è tra Nanako e Takehiko? E tra Takehiko, Fukiko e Kaoru? Come si evolveranno le relazioni tra tutti questi personaggi?

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OPERE RELATIVE

Anime
Caro fratello… – serie tv

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RECENSIONI

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Marichan
Staff
Kage
11 anni fa

Ho riscoperto questo manga solo con l’edizione Goen (davvero ben fatta, tra l’altro), e devo dire che ho apprezzato la storia e mi sono appassionata al fumetto, ho divorato i 2 volumi in una sola sera.
Quando lo lessi la prima volta questa storia, ero proprio una ragazzina, avevo suppergiù 14/15 anni (perciò addirittura più piccola di Nanako) e non mi piacque molto. Invece rileggendolo adesso da… più che adolescente, ho capito molte piccole sfumature, e ho apprezzato più la storia e alcune situazioni, che da ragazzina quattordicenne non avevo proprio capito (tra l’altro mi è capitato ancora con Georgie). Ho ritrovato un po’ la me stessa diciottenne…
Il manga rispecchia la mentalità adolescenziale in cui non esistono mezze misure, e si tende a portare all’eccesso qualsiasi sentimento ci accompagni, sia di gioia che di dolore. Enfatizzazioni quindi ce ne sono parecchie, fin troppo tragiche, ma comunque un racconto di “formazione” molto intenso, in cui temi come la morte, la vita, il suicidio, l’orgoglio, i rapporti famigliari e anche l’amore, sia tra un uomo e una donna ma anche tra due donne, è trattato con delicatezza ma anche con serietà.
Nonostante Caro Fratello sia ambientato a fine anni ’70 trovo che sia ancora attuale nell’esprimere alcune angosce e paure che si provano quando “si cresce”, e il senso di essere disposti a far e tutto, pur di entrare nel gruppo “in” della scuola (e questo forse non cambierà mai nelle scuole).
Insomma, non un manga privo di difetti, ma molto intenso e ricco di spunti interessanti, anche se con un aria tragica che potrebbe non piacere a tutti. Eppure, io mi sento di consigliarne la lettura.

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