manga – LA STELLA DELLA SENNA – di Mitsuru Kaneko, Asuka Morimura
Scheda a cura di Wizard09.
SCHEDA
Titolo originale: La Seine no Hoshi -(ラ・セーヌの星)
Titolo internazionale: L’Étoile de la Seine – Star of the Seine
Autrici: Mitsuru Kaneko (storia) – Asuka Morimura (disegni)
Genere: shoujo – avventura, storico
Rating: adatto a tutti
Casa Editrice giapponese: Big Bird Comics
Tratto: dalla serie tv “Il Tulipano Nero – La Stella della Senna” (il fumetto è infatti uscito dopo il cartone)
Pubblicazione in Giappone: La pubblicazione è stata interrotta: uscirono solo tre tankobon a partire dal 20 agosto 1975 (completa). Una seconda pubblicazione avvenne fra il 2013 ed il 2014, ad opera Fukkan Dot Com e composta da due tankobon (completa).
Titolo in Italia: La Stella della Senna
Casa Editrice italiana: JPop
Pubblicazione in Italia: Pubblicati il 3.10.2018 in un cofanetto contenente i due volumi (completa). Questa edizione è identica a quella della Fukkan Dot Com.
TRAMA
Siamo nel XVIII secolo, in una Parigi ormai prossima alla Rivoluzione. Il popolo impotente continua a subire prepotenze da parte dei nobili.
In loro soccorso per giunge la Stella della Senna, una giovane spadaccina mascherata in sella ad un bianco destriero, pronta a battersi per far trionfare la giustizia!
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OPERE RELATIVE
Anime
– Il Tulipano Nero – La Stella della Senna – serie tv
LINK inerenti alla serie
Materiale su “La Stella della Senna” presente sul sito:
La Stella della Senna (l’anime) è sicuramente un prodotto che ha subito parecchio l’influenza di Versailles no Bara, tuttavia senza averne l’intensità ed ancora meno i contenuti (fu imposta la chiusura della serie entro il 39° episodio). Essendo il manga una trasposizione della versione animata, presenta gli stessi difetti che caratterizzavano quest’ultima e persino qualcuno in piú. Il risultato complessivo fu quello di un prodotto mediocre e commerciale, tanto che fu bruscamente interrotto. Mitsuru Kaneko nella post fazione del manga racconta che si sarebbe potuti arrivare a 13 volumi, ma onestamente ne dubito fortemente.
Inizierei a parlare del disegno che è la cosa che mi ha colpito di piú. I personaggi non ricalcano lo stile dell’anime da cui è tratto, bensí sono una palese brutta copia di quello di Ryoko Ikeda e forse anche di Suzue Miuchi. Potrei supporre che in quell’epoca fosse stata una strategia per accattivarsi i nostalgici di “Berubara”e per ricondurre facilmente il pubblico nel contesto storico della Rivoluzione francese.
Francamente potrebbe anche starci, se non fosse che il risultato paia praticamente un enorme “copia/incolla”!
Maria Antonietta e Luigi XVI sono senza dubbio gli stessi del manga della Ikeda, come la governante di De Vudrelle è senza dubbio la balia di Oscar. Robert è il sosia di André e di Bernard quando faceva il Cavaliere Nero. Una contessa rivale della regina é spiccicata alla Polignac. Simone invece è uguale a Maya Kitajima quando recitava in “Cime Tempestose”. Il resto dei personaggi sono un miscuglio dei vari stili delle autrici sopracitate. Comunque per quanto somiglianti nello stile, i disegni della Morimura non sono all’altezza: mani gigantesche e sproporzionate, rigidità statuarie, spade che cambiano forma e dimensione rispetto al fodero, scene d’azione statiche, personaggi sullo sfondo fuori scala rispetto al ambiente circostante e potremmo andare oltre. Non per nulla questa è l’unica opera “famosa” dell’autrice, il resto sono solo piccole storie autoconclusive praticamente sconosciute.
La trama dell’anime non la ricordo nel dettaglio perché non è un cartone che ho seguito assiduamente. Ma ricordo assai lo stile di narrazione semplice ed ingenuo, storicamente poco o per nulla curato, ma soprattutto che in nove anni nessuno sia mai invecchiato. Ecco, il manga ci da esattamente gli stessi problemi quindi non mi soffermerei molto su questo aspetto, anche se per l’invecchiamento dei personaggi si sarebbe potuto risolvere tutto con uno stile di disegno piú accurato.
Riguardo i personaggi devo dire che Simone come protagonista sa essere di un incapace e di un ingenuo allucinante, ma è un po’ il male che affligge il “cast”, ma ci arriveremo. Per essere la paladina dei deboli finisce spesso in difficoltà. Non é scaltra come la sua controparte animata. Nonostante sia un genio della scherma si fa mettere spesso con le spalle al muro. Risulta abbastanza grintosa e forte da affrontare i soldati e Zalard, ma poi piange disperata quando le compagne di scuola le dicono che lei appartiene al volgo. Si fa beccare come una scema dalla suora che le confisca la spada (che recupera non si sa come), oltretutto piú volte rischia di compromettere la sua identità segreta. Non parliamo dei prevedibilissimi intrighi di corte, dove la vittima ci casca in maniera idiota e poi ne escono tutti grazie alla stupidità dei cattivi, alla protagonista o a Danton .
Certo, il target dell’utenza è quello dei bambini, ma a volte il tutto è cosí assurdo da risultare un insulto alla intelligenza dei piccoli lettori.
In conclusione, desideravo davvero vedere quest’opera, ora che la mia curiosità è stata soddisfatta direi che non mi né deluso ne esaltato. La mancanza di una conclusione poi, non mi ha toccato particolarmente visto e considerato che è la trasposizione di un prodotto finito e che il finale sarebbe comunque stato comunque quello. Direi che si tratta di una lettura per i piú nostalgici, ma non di certo qualcosa di indimenticabile o di qualitativamente elevato.