oriente a 360° – CONDIZIONE FEMMINILE IN GIAPPONE
Articolo a cura di Mima, che conosce molto bene il Giappone poiché è nata lì.
L’articolo è stato scritto nel 2012.
CONDIZIONE FEMMINILE IN GIAPPONE
Premetto che parlare della condizione femminile in Giappone è un argomento difficile. Profondendo in quest’argomento, si potrebbe fare anche una tesi di laurea.
Non so come immaginate la società giapponese. Un paese avanzato e aperto? In realtà, ancora oggi mentalmente sono ben divisi i ruoli maschili e femminili. L’uomo è lavoratore e la donna è casalinga.
Le donne sono considerate incapaci nel mondo del lavoro. Normalmente neo diplomate/laureate vengono assunte non per lavori specializzati. Ma per assistere e sorreggere i lavori che mandano avanti gli uomini. I lavori della maggior parte delle impiegate sono preparare caffè/tè, preparare i documenti con Word/Excel, fotocopiare, rispondere telefono… e basta. Vogliono le serve tutto fare, giovani e carine.
Le donne non possono mai partecipare a riunioni e progetti. La società è talmente maschilista. Loro non cercano le donne specializzate. Anzi, è meglio non capiscono nulla del lavoro, dei progetti importanti.
Questa tendenza è più forte nelle aziende famose e grandi. Assunzione di ragazze è sinonimo d’assunzione delle candidate di futura sposa del loro giovane manager. Le candidate dopo un po’si devono rinnovare. Ecco perché smettono di lavorare appena sposate, o meglio dire che si costringono a licenziarsi.
Pensano che se lavora la moglie voglia dire che il marito non è capace di mantenerla. Le grandi aziende non vogliono fare brutta figura.
Anche la gente pensa male, se la moglie rientrasse casa dopo del marito, o addirittura se si assenta la casa qualche giorno per lavoro. Cominciano dire di tutti colori…
Invece se viaggiasse (viaggio di piacere) con i soldi del marito, non dicono nulla. Anzi, “Che bravo! Riesce a guadagnare abbastanza per regalare un viaggio all’estero alla moglie!”
In Giappone “sposarsi” in altra parola è “essere assunta in tempo indeterminato”.
Fare la carriera nel mondo del lavoro per una donna non è facile.
Le aziende non vogliono, la gente dice male.
Ma non solo, penso io, sono pochissime donne sentono la necessità di buttarsi nella tempesta.
Le tantissime non trovano le motivazioni.
Se qualcuno ti garantisce i soldi per vivere, in più per il divertimento, poi anche il tempo per farlo, chi vorrebbe faticare?
Io sono fan de “Le rose de Versailles” (in Italia “Lady Oscar”, nome originale “Versailles No Bara”).
Spesso vado in siti di VnB giapponesi e partecipo ai BBS (forum). Quasi tutte le partecipanti sono fans da più di 30 anni. Mi sorprendo che quasi tutte stiano seguendo la loro carriera lavorativa nonostante siano sposate e con i figli. Rispetto la media nazionale, la percentuale è altissima.
La protagonista Oscar ha faticato tanto nella società maschile, ma ha trovato grande soddisfazione, ed ex ragazze che l’hanno vista prima dell’età adolescenziale sono state colpite dal suo modo di essere. Un manga che ha cambiato la mentalità tradizionale di tantissime famiglie (sono state vendute più di 15 milioni di copie in Giappone).
Ma ancora, ancora dovrebbe cambiare.
Ultimo aggiornamento: Aprile 2013