Leggende Orientali – REINCARNAZIONE
Leggenda dal Giappone
Tradotta da Dario55
REINCARNAZIONE
Nell’estremo nord, nella zona montagnosa della provincia di Echigo c’era un tempio che durante il regno dell’imperatore Ichijo aveva una strana storia e, anche se questo imperatore regnò molto tempo fa (987-1011 d.C.), coloro che la raccontavano giuravano di credere che il tempio esistesse ancora.
Il nome del tempio è Kinoto, ed è situato sulle colline tra boschi selvaggi che a quei tempi devono essere stati quasi delle foreste vergini.
Il monaco che governava il tempio di Kinoto era un uomo abbastanza giovane, ma molto devoto, che leggeva i sacri sermoni della Bibbia Buddista ad alta voce due volte al giorno.
Un giorno questo bravo giovane vide che due scimmie erano scese dalle colline e stavano sedute ad ascoltare le sue parole con la faccia seria e senza fare scherzi. La cosa gli piacque e continuò a leggere senza fare domande. Non appena ebbe terminato, le scimmie tornarono sulle colline.
Il monaco fu meravigliato nel vedere le scimmie ricomparire a entrambi i suoi sermoni del giorno successivo e quando, il terzo giorno, tornarono di nuovo, non poté fare a meno di chiedere loro perché venivano con tanta regolarità.
«Siamo venute, o santo padre, perché ci piace ascoltare le parole e i sermoni di Buddha come tu li sai leggere e desideriamo grandemente conservare tutta la saggezza e le virtù che abbiamo udito da te. È possibile per te copiare il grande e santo libro buddista?»
«Sarebbe un’impresa molto faticosa», rispose il sacerdote molto meravigliato, «ma è così raro che voi animali dimostriate interesse per i sermoni del nostro grande signore Buddha, che mi sforzerò di esaudire il vostro desiderio, nella speranza che ne possiate trarre beneficio».
Le scimmie s’inchinarono e lasciarono il sacerdote, soddisfatte in cuor loro per la promessa ottenuta, mentre il sacerdote si sedette per iniziare l’enorme fatica di copiare la Bibbia Buddista.
Cinque o sei giorni dopo, circa cinquecento scimmie arrivarono al tempio, recando ciascuna un foglio di pergamena che posarono ai piedi del sacerdote. Il loro portavoce gli espresse la profonda gratitudine per aver accettato di copiare la Bibbia, così che potessero conoscere le leggi e indirizzarsi sul retto cammino, poi inchinandosi nuovamente davanti al sacerdote, si ritirarono tutte, tranne le prime due scimmie.
Queste si misero con diligenza al lavoro per trovare cibo per il sacerdote mentre era impegnato a scrivere. Giorno dopo giorno salivano sulle colline e tornavano con frutti selvatici e tuberi, miele e funghi, mentre il sacerdote continuò a scrivere senza interruzione fino a quando ebbe copiato cinque volumi del sacro libro.
Quando fu giunto alla fine del quinto volume, le scimmie, per qualche inesplicabile ragione, non si presentarono, e il buon sacerdote era piuttosto preoccupato per loro. Il secondo giorno di assenza si mise alla loro ricerca, nel timore che fosse accaduta loro una disgrazia. Dappertutto il sacerdote trovava tracce della loro ricerca di cibo per aiutarlo: alberi da frutto selvatici con rami spezzati, scavi e buche in cui avevano cercato tuberi e così via. Era chiaro che le scimmie avevano lavorato duramente, e il povero sacerdote era sempre più preoccupato per loro.
Infine, salito quasi in cima alla montagna, il cuore gli dette un balzo e si riempì di compassione quando arrivò a una buco che le scimmie avevano scavato in cerca di tuberi, tanto profondo che non erano state più capaci di uscirne. Sicuramente erano morte di crepacuore per la paura che il sacerdote pensasse che lo avevano abbandonato.
Non gli restava altro che seppellire le due scimmie e pregare per loro, e così fece. Poco dopo questi fatti, il sacerdote fu trasferito a un altro tempio, e poiché non vedeva più la necessità di continuare a copiare la Bibbia Buddista, mise i cinque volumi che aveva copiato in una delle colonne del tempio in cui era ricavata una specie di nicchia.
Quarant’anni dopo arrivo al tempio un certo Kinomi-ta-ka Ason, che era diventato governatore ossia signore della provincia di Echigo. Arrivò con la metà del seguito e dei servitori e chiese ai sacerdoti se sapevano qualcosa di una copia incompiuta della Bibbia Buddista. Si trovava ancora nel tempio?
«Non sappiamo», risposero, «nessuno di noi era qui al tempo di cui parla vostra signoria. Ma c’è un vecchio, un servitore, che ha ottantacinque anni e forse è in grado di darvi qualche notizie. Lo manderemo a chiamare».
Poco dopo un uomo con una fluente barba bianca fu accompagnato al tempio.
«È forse quel vecchio documento che un sacerdote cominciò a copiare per alcune scimmie ciò che desideri? Se è così, nulla è stato toccato da allora e si tratta di una faccenda così poco importante che me ne ero quasi dimenticato. Il documento si trova in una piccola nicchia segreta scavata in una delle colonne principali del tempio. Vado a prendertelo».
Una decina di minuti più tardi il documento era nelle mani di Kinomi-ta-ka Ason, che fu al colmo dell’entusiasmo quando lo vide. Disse ai sacerdoti e al vecchio che lui era il signore della provincia di Echigo e che aveva fatto il viaggio fino al tempio per vedere se i volumi incompiuti della Bibbia erano ancora lì.
«Perché io», disse, «ero la più anziana di quelle scimmie così desiderose di avere una copia di tutti i sermoni di nostro signore il Buddha, e ora che sono rinato uomo, desidero completarla»
A Kinomi-ta-ka Ason fu permesso di portare con sé i cinque volumi, e per cinque anni si occupò di terminare la copia del libro sacro. Copiò in tutto tremila volumi, che si dice adesso siano conservati nel tempio di Kinoto, a Echigo, come uno dei tesori più sacri.
FINE
Testo originale e illustrazioni in: http://www.sacred-texts.com/shi/atfj/atfj24.htm