Leggende Orientali – PERCHE’ CANI E GATTI SONO NEMICI (Inu to neko no naka ga warui wake)
Leggenda dal Giappone
Tradotta da Dario55
PERCHE’ CANI E GATTI SONO NEMICI (Inu to neko no naka ga warui wake)
Tanto, tanto, tanto, ma proprio tantissimo tempo fa cani e gatti vivevano insieme in perfetta amicizia. Ma un giorno furono chiamati entrambi al cospetto della divinità alla quale era affidato il loro villaggio.
La divinità si rivolse a loro e disse:
«Vedete quella piccola isola laggiù nel mare, dove il firmamento sembra formare un tutt’uno con le acque? Dovete sapere che quell’isola è speciale, perché vi è sepolto un tesoro. Quello di voi che lo troverà e me lo porterà, guadagnerà una grande ricompensa, lo prometto. Chi guadagnerà la ricompensa potrà trascorrere tutti gli anni della sua vita fra gli agi e le ricchezze».
Il cane e il gatto avevano ascoltato con attenzione le parole del dio e si avviarono veloci e decisi verso l’isola.
Ma già subito all’inizio di quella impresa si presentò una grande difficoltà. Come tutti sanno, i gatti hanno un rapporto tutt’altro che amichevole con l’elemento “liquido” e con lo sport del nuoto. Invece il cane si trovava in acqua come a casa propria e attraversò il mare che lo separava dall’isola del tesoro alla massima velocità. Cercò il tesoro, lo trovò e subito fece ritorno con la stessa premura. Ma era un cane di piccola taglia, e la distanza da percorrere a nuoto era ardua e lunga. Quando finalmente arrivò sfinito alla spiaggia del suo paese natale, era così stremato che decise di sdraiarsi sulla morbida sabbia corallina e fare un sonnellino.
Ma cosa ne era stato del gatto che non sapeva nuotare? Si era tenuto nascosto e aveva osservato tutto attentamente. Si avvicinò guardingo sulle zampe felpate al cane addormentato e con cautela gli sfilò il tesoro da sotto il corpo.
Poi portò velocemente alla divinità il tesoro rubato. Il dio non ebbe il minimo sospetto sul modo in cui il gatto aveva ottenuto il tesoro e lo lodò dicendo:
«Ottimo lavoro, gattino! Ti sei meritato la ricompensa che ho promesso. D’ora in poi vivrai tra le comodità insieme agli uomini nelle loro case e dormirai su morbide stuoie!»
Il dio aveva appena finito di parlare, quand’ecco che comparve il cane. Non aveva più un tesoro da portargli, e il dio, credendo che fosse stato indolente, ordinò:
«Tu, cane, d’ora in avanti vivrai all’aperto, in preda agli elementi e ti nutrirai di immondizie!»
Ed è per questo che i gatti vivono comodamente insieme agli uomini, mentre i cani devono stare fuori casa e sopportare il vento e le intemperie.
Si racconta che a partire da quell’antico episodio i cani e i gatti sono diventati nemici e non si sopportano più.
FINE