Nella tasca di Joji il telefono squillava insistentemente e poi si zittì.
Il mio primo bacio profumava di acqua di colonia e aveva il sapore di un afrodisiaco.
Io odio gli uomini che indossano acqua di colonia. Ma il profumo di Joji, e solo quello, mi piace da morire.
-Yukari
In mezzo al labirinto di strade interconnesse ce si dipanava da una delle vie posteriori, c’era uno scantinato.
Era perennemente avvolto da un profumo misterioso e dolce, come quello dei forni cinesi quando preparavano dolci.
Attraverso le pareti, dipinte di rosa shocking, rimbombavano suoni isterici.
All’interno c’erano un vecchio bancone, un tavolo da biliardo e tre grandi macchine da cucire.
Questo posto che assomigliava a un nascondiglio loro lo chiamavano l’Atelier.
“Fino a quel giorno ero vissuta correndo come un’ossessa dentro un tunnel buio, cercando di raggiungere l’uscita. Che però non era una semplice uscita, era un grosso buco bianco. E io ne ero terrorizzata”.
– Yukari (dal 1 numero del manga) –
SPOILER!
“Aveva trasformato il mio mondo in bianco e nero in un universo di pazzi colori. Ecco ciò che Joji aveva fatto per me. E sapevo che anche se le nostre strade non si sarebbero mai più incrociate, questo non sarebbe mai cambiato.”
– Yukari –
SPOILER!
“Addio Joji. In Paradiso ci vado con le mie gambe”
– Yukari (dall’ultimo numero del manga) –
I miei freni inibitori li hai spezzati tu. Ora prenditi la responsabilità del tuo gesto, guidami e portami dritta in paradiso.
-Yukari
Anche se il resto del mondo non ha bisogno di me, una cosa è certa: io sono ancora qui!!!
-Yukari
D’altra parte, anche se nella vita si cerca di fare sempre le scelte più giuste, questo non è di per sé garanzia di felicità.
-Yukari
Fino a quel giorno ero vissuta correndo come un’ossessa dentro un tunnel buio, cercando di raggiungere l’uscita.
-Yukari
Nella tasca di Joji il telefono squillava insistentemente e poi si zittì.
Il mio primo bacio profumava di acqua di colonia e aveva il sapore di un afrodisiaco.
Io odio gli uomini che indossano acqua di colonia. Ma il profumo di Joji, e solo quello, mi piace da morire.
-Yukari
In mezzo al labirinto di strade interconnesse ce si dipanava da una delle vie posteriori, c’era uno scantinato.
Era perennemente avvolto da un profumo misterioso e dolce, come quello dei forni cinesi quando preparavano dolci.
Attraverso le pareti, dipinte di rosa shocking, rimbombavano suoni isterici.
All’interno c’erano un vecchio bancone, un tavolo da biliardo e tre grandi macchine da cucire.
Questo posto che assomigliava a un nascondiglio loro lo chiamavano l’Atelier.
“Fino a quel giorno ero vissuta correndo come un’ossessa dentro un tunnel buio, cercando di raggiungere l’uscita. Che però non era una semplice uscita, era un grosso buco bianco. E io ne ero terrorizzata”.
– Yukari (dal 1 numero del manga) –
SPOILER!
“Aveva trasformato il mio mondo in bianco e nero in un universo di pazzi colori. Ecco ciò che Joji aveva fatto per me. E sapevo che anche se le nostre strade non si sarebbero mai più incrociate, questo non sarebbe mai cambiato.”
– Yukari –
SPOILER!
“Addio Joji. In Paradiso ci vado con le mie gambe”
– Yukari (dall’ultimo numero del manga) –