Censure anime – Anni 2000 – Mtv e l’Anime Night

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Anni 2000 – Mtv e l’Anime Night

Articolo a cura di Tyrrel e Marichan.

Grazie a MTV

Se oggi esistono in Italia tanti appassionati di animazione giapponese, lo si deve molto al canale televisivo MTV.
Il 21 ottobre 1999 Mtv trasmise per la prima volta degli anime e, specificamente, alle 21.00 “Cowboy Bebop” e alle 21.30 “Golden Boy”. A differenza di tutte le altre reti televisive, i responsabili di Mtv decisero di mandare le serie animate non giornalmente, ma settimanalmente (esattamente come succede in Giappone, dove viene trasmesso un episodio a settimana); ma soprattutto in versione completamente INTEGRALE (sia video che audio), e con le stupende sigle originali.
Era la prima volta che succedeva, di solito gli anime si trovavano integrali solo in VHS (poi DVD) o su reti regionali (vedi articoli precedenti di questa sezione), qua invece si trattava di un canale in chiaro, visibile in tutta Italia. Inoltre venivano scelti dei titoli specificamente indirizzati ad un pubblico maturo; serie perciò profonde e adulte, non adatte a dei bambini.
Dopo un inizio sperimentale, il successo fu pian piano sempre più grande (per esempio “Slam Dunk“; trasmesso nel 2000, risultò tra i programmi con più alto share del canale), tanto che “l’Anime Night” (questo il nome che venne dato al programma) divenne un appuntamento fisso per anni, con la trasmissione dalle 21.00 alle 22.30 di tre anime in prima visione (solo gli ultimi tempi videro la presenza di repliche).
Ancora oggi, parlando con vari appassionati (ne ho avuto prova chiedendo a varie persone in tutta Italia), si scopre che moltissimi hanno cominciato ad apprezzare la vera animazione giapponese grazie all’appuntamento settimanale di Mtv, conosciuto con il consiglio e passaparola di qualche amico, o per caso facendo zapping la sera.
A inizio anni 2000 “l’Anime Night” (prima di giovedì, poi di martedì sera) porto in Italia serie di successo come “I cieli di Escaflowne“, “Trigun”, “Inuyasha“, “Neon Genesis Evangelion“, “GTO”, “Saiyuki” (e non solo); ma soprattutto una “età dell’oro” per gli anime in Italia.
Ad un inizio in sordina e poi ad un gran successo, susseguì poi anche un lento decadimento e una fine; che coincise anche con uno spostamento degli anime (ma dell’animazione in generale) verso il digitale terrestre (Rai4) e satellitare (Sky).

L’oasi perduta (i bei tempi andati)

Come dicevamo, Mtv dedicava il martedì sera all’ Anime Night, un’ora e mezza di palinsesto incentrata sulla produzione cartoonistica made in Japan, una iniziativa che fece la gioia di molti di noi appassionati “otaku” italiani, consentendoci di godere la visione di anime in versione originale (sigle comprese), senza tagli né censure, in netta contrapposizione al tenore della programmazione Mediaset e Rai.
Abbiamo così avuto la fortuna di vedere capolavori dell’animazione nella stessa versione (quantomeno video) cui avevano assistito i giapponesi in madrepatria.
Dalla nascita dell’AN (1999) sino a circa il 2006, questo canale costituiva, dunque, l’oasi felice degli amanti dell’animazione giapponese. In particolare, seppur inconsapevolmente, di coloro che ancora non conoscevano la potenza del web.
Credo che, per molti di noi, quell’intervallo tra le 21 e le 22.30, abbia rappresentato un settimanale momento di relax estatico e di partecipata espressione di una nostra passione: la passione per un ottimo prodotto di una cultura diversa e lontana dalla nostra, che, sebbene a fatica, ha fatto nel corso degli anni strada negli interessi artistici occidentali. Tutto ciò, nonostante, al contrario dei giapponesi, per i ¾ degli occidentali, gli anime e i manga sono un sottoprodotto per bambini, non un’opera d’arte o, quantomeno, una forma di letteratura illustrata. 

– Black Lagoon –

La resa… e Black Lagoon

Nonostante queste raggianti ed incoraggianti premesse, anche quest’oasi si prosciugò, anche Mtv cedette le armi al Censore, firmando la resa, il virus “censorio” colpì anche quelli che credevamo gli strenui difensori del diritto ad una fedele riproduzione delle opere d’oltreoriente. Probabilmente, ciò sorprenderà (e sconvolgerà) molti lettori (o alcuni di voi), in quanto anche molti stenui appassionati non si resero conto della cosa.
Si erano già avuti i primi sospetti con anime come “GTO” e “Last Exile” (eh già, anche questi hanno subito piccoli tagli e modifiche su Mtv), ma la conferma piena ed inconfutabile è arrivata con la stagione Anime Night del 2007.
Con la fine della sesta stagione di “Inuyasha” e di “Garo” (trasmessi nel 2006), partì una nuova programmazione, che ha comportato, a partire dal 4 Dicembre 2007, la trasmissione di due nuovi ed inediti anime di successo, ovvero “Black Lagoon” e “Gintama”.
Ebbene, la grande scoperta fu fatta proprio a causa di Black Lagoon: senza fare spoiler, dirò brevemente che esso ha ad argomento le avventure di un gruppo di mercenari (la Lagoon Company), che agiscono nel mare dell’Indonesia, ai limiti (e anche oltre) la legalità. E’ un anime intriso di violenza e volgarità, ovviamente volute, con l’intento di mostrare, al di là di una bella storia, le molteplici sfaccettature del mondo e dell’essere umano.
Ogni puntata è caratterizzata da un linguaggio molto spinto e forbito (è il primo anime in cui ho sentito una bestemmia!) e da una dose di violenza quasi splatter in alcuni tratti. Insomma, di certo, non adatto all’orario preserale. Appunto per questo, con gli altri otaku che conosco, sprizzavamo gioia da tutti i pori al pensiero di una simile opera in onda su Mtv, confidando nel tardo orario. Sennonché, pretendevamo troppo, a quanto pare.
Infatti, inizialmente, facendo gli opportuni confronti con le versioni originali, scoprimmo facilmente le differenze sia nell’adattamento, sia nei dialoghi: più della metà delle frasi spinte (che caratterizzano la portata stessa dell’anime, non sono un semplice capriccio dell’autore) sono state addolcite ed edulcorate! Certamente, non era necessario tradurre letteralmente una bestemmia (nella seconda puntata), ma nemmeno cancellarne totalmente la presenza; essa è stata, infatti, sostituita con un’affermazione che non c’entrava assolutamente nulla, quando sarebbe stato sufficiente inserire una semplice parolaccia.
Procedendo con le puntate le censure si facevano sempre più evidenti e le nostre ricerche aumentavano, lo scambio d’informazioni si faceva più fitto. In tal modo, sollevammo sempre più veli, scoprendo cose allucinanti, che ci lasciarono sgomenti.

Anche Nana? E Full Metal Alchemist? E GTO? Impossibile… (e invece…)

Lanciato il sasso in acqua, le onde si allargano velocemente; il sospetto fu immediato: hanno censurato solo “Black Lagoon”? La domanda sembrava retorica, eppure un barlume di speranza volevamo lasciarlo acceso. Così la delusione fu più pesante: pian piano, le indagini rivelarono due novità irritanti.
In primis, venimmo a sapere che anche altri anime emmetiviani furono immolati sull’altare del dio Censore, anche se in modo molto meno palese di “Black Lagoon”, perciò più arduo da evidenziare: Nana, GTO, Last Exile, Wolf’s rain, Kenshin, Aquarion, Full Metal Alchemist, le cui tracce audio nei Dvd erano parzialmente diverse dalla versione in onda su Mtv. Bisogna, però, riconoscere che le case che editarono queste serie in Dvd (Dinyt e Shin Vision) furono oneste e specificarono che esistevano due tracce audio diverse, una per la tv e una (integrale) per i dvd.
Nella maggior parte dei casi la censura aveva ad oggetto parolacce (come in FMA, Last exile, Wolf’s rain), in altri contenuti religiosi (Aquarion), in altri riferimenti sessuali (GTO, un esempio: il rafano di Gunma) o anche storie ambigue e illegali (il rapporto tra Shin e Layla/Reira in Nana).
A proposito di “Nana”, ci tengo a precisare che la versione italiana trasmessa da Mtv ha subito una adattamento pedestre (in particolare la seconda stagione), molte puntate perdono di efficacia e senso per via dei dialoghi storpiati. La puntata 44 ha anche subito un taglio video: è stata rimossa una scena di sesso (solo accennato) tra Nana e Ren e, per quanto riguarda i dialoghi, i più storpiati sono quelli di Shin e Reira.

Il tradimento…

La seconda scoperta è stata la peggiore: per persone abituate a fidarsi di questo canale, avendo avuto per anni prova della sua serietà, scoprire che le censure in “Black Lagoon” furono chieste espressamente da Mtv fu una batosta.
Fummo, infatti, informati, da un responsabile Panini (casa che ha editato Black Lagoon in Dvd), che la rete stessa aveva richiesto un adattamento che limasse i toni eccessivi: costui, insieme ad una signorina interna ad Mtv (la quale si è occupata delle censure e si dichiara appassionata di anime, scrivendoci su addirittura un libro…), ha lavorato all’adattamento-storpiamento dell’anime, perché esso rispondesse ai criteri del regolamento interno della rete sui contenuti da trasmettere.
Così stanno le cose. Queste notizie hanno suscitato diverse reazioni: alcuni, un po’ più estremisti e puristi, hanno preso molto male la cosa, inveendo fortemente contro lo scandalo, altri, più moderati (tra cui io), non ne hanno fatto un dramma così pesante, forse più per abitudine, consci della possibilità di godersi in altri modi le produzioni giapponesi in versione integrale.
Ho cercato di riportare ciò che so nel modo più obiettivo possibile (anche se in qualche punto sarò stato sicuramente più partecipe XD), di modo che possiate voi stessi trarre le conclusioni senza influenze.

La fine dell’Anime Night

Curiosamente, i pesanti tagli di “Black Lagoon” e la presa di coscienza di un problema di censure anche su Mtv, coincisero con l’inizio della fine di questo appuntamento. Questo fu dovuto a vari problemi, soprattutto interni della società a cui apparteneva il canale (di cui qua non parleremo).
Nel giugno 2008 l’emittente con un comunicato, pubblicato nello spazio del suo sito web usualmente dedicato alle comunicazioni riguardanti la programmazione dei cartoni animati, annunciò la chiusura dell’Anime Night. Cosa che avvenne però per gradi (nel 2009 furono ancora trasmessi, in prima tv, “Death Note” e “Nabari”, nel 2010 “Full Metal Alchemist: Brotherhood”; anche se in versione leggermente censurata), fino alla sua totale chiusura nel 2011 (l’ultima serie trasmessa fu “Inuyasha Final Act”, però di sabato pomeriggio).
Inoltre, sempre il 2008, coincise con una generale inizio di crisi dei canali in chiaro, grazie alla diffusione del digitale terrestre e il satellitare, tanto che gli anime (ma l’animazione in generale) si spostarono sempre più verso il digitale terrestre (Rai4) e il satellitare (Sky), dove tra l’altro gli anime sono non censurati, situazione che permane ancora ai giorni nostri.

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Carlo_Manigoldo
Fidato
11 anni fa

Quando leggo quest’articolo non può che prendermi una certa nostalgia, più che altro per la vecchia MTV nel suo complesso, quindi non l’Anime Night, ma anche tutto un modo di presentare i programmi di musica, quasi sempre anche made in Italy, con la trasmissione dei video più famosi!
Adesso le cose sono cambiate a causa di un’omologazione dei palinsesti imposta dalla rete madre americana, tra l’altro adesso sono i docu-reality americani i programmi di punta (esempio Jersey Shore, e noi italiani ci andiamo dietro con Ginnaste e Calciatori) che ora sono doppiati, mentre almeno nel passato (tra l’altro non sono più neanche quelli del passato come Room Raiders o Pimp My Ride, che erano carini) li sentivi in inglese e facevi un po’ di pratica!
Sarà che gli anime in realtà erano un’eredità della vecchia TMC2, di cui MTV pese le frequenze nel 1999-2000?

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