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CALCIATORI Nipponici in Serie A in Italia
Articolo a cura di Beppe Black Red
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Da King Kazu a Keisuke Honda, passando per Nakata e Nagatomo
Sebbene il calcio Giapponese e la J-league siano una cosa relativamente recente (la prima stagione professionistica della Lega è cominciata nel maggio 1993, dopo anni di campionati “amatoriali/aziendali”); negli anni non sono mancati i Giapponesi nella nostra serie A, cosi come incredibilmente, non è mancato il tricolore nella J league nipponica;
quindi vediamo nel dettaglio i calciatori del sol levante che hanno giocato nella nostra Serie A:
Il primo fu Kazuyoshi “King” Kazu Miura che nel 1994 fu acquistato dal Genoa diventando cosi il primo giapponese a giocare in serie A e sopratutto in Europa.
Vera leggenda in patria aveva cominciato la carriera Professionistica in Brasile, dopo che a 15 anni subito dopo il liceo decise di attraversare L’oceano per andare in Sudamerica, e mettersi alla prova nella patria del calcio!
Lo aspetta il Clube Atlético Juventus; diventando cosi,il primo nipponico a giocare in Brasile. Kazu motivato da una grande passione per il calcio, ed anche per il sogno di giocare nella terra dei migliori, inizia subito a stupire i brasiliani con ottime prestazioni, tanto da venire assunto prima nel Santos e poi nel Palmeiras, due delle compagini più nobili del Brasile, da lì però inizierà a girovagare in altri team della prima divisione prima di tornare brevemente nel Santos nel 1990 e poi il ritorno a casa nel Yomiuri Verdy, che poi diventeranno nel 1992 Tokyo Verdy kawasaki,dove a suon di gol e assist , vince tutto il possibile (fra cui la prima edizione della J league) e diventando sempre più uno dei leader della nazionale nipponica,grazie al suo carisma.
Nel 1995 Quindi ecco il suo approdo in italia con il Genoa, acquistato dall’allora presidente Spinelli, convinto non solo dai numeri in patria ma anche e sopratutto dagli sponsor,primo fra tutti la Fuji television, che firma per quella stagione un esclusiva per trasmettere le partite del grifone, che per contratto pagheranno quasi tutto il cartellino del calciatore.
Tuttavia Kazuyoshi non ha intenzione di fare il comprimario strapagato, e lo dimostra anche, nella scelta di accettare di prendere meno della metà rispetto a quanto prendeva in patria per giocare in Serie A.
Il debutto sotto gli ordini del nuovo Mister Franco Scoglio arriva subito alla prima giornata contro il Milan Campione D’italia e purtroppo non sarà fra i migliori: infatti marcato duro da Franco Baresi subirà una grave frattura al volto che lo costringerà a uscire all’intervallo del match.
Purtroppo da quell’infortunio, complice anche la stagione sfortunata dei genovesi che a fine stagione retrocederanno in B, Miura non giocherà più quasi da titolare alternando prestazioni mediocri ad altre davvero penose, unica gioia della stagione il suo unico gol in italia nel derby della lanterna(vinto però 3 a 2 dalla Sampdoria), un gol di destrezza e classe e da campione puro.
Con la retrocessione in B dei grifoni, Miura lascerà Genova, Tornando a casa, nei Verdy Kawasaki di Tokyo, da li in poi inizierà un pellegrinare di squadre nipponiche di prima e seconda divisione e per il mondo giocando anche per il Sydney FC, per poi tornare allo Yokohama FC sempre donando ai suoi tifosi grandi giocate, diversi gol e vittorie e provando anche l’avventura nel Futsal professionistico e rompendo diversi guiness dei primati e senza alcuna intenzione di smettere.
Non mancano riferimenti a King Kazu nei vari manga calcistici; secondo molti infatti, le vicende di Tsubasa Ozora di “Capitan Tsubasa – Holly e Benji” sono ispirate a quelle di Miura: entrambi hanno passato l’infanzia a Shizuoka,e il loro approdo in Brasile subito dopo le scuole, Yoichi Takahashi non ha fatto mancare la sua stima per lui, infatti seppure senza nominarlo per nome nel volume 1 di Hokori no Pride ci viene mostrato il “Re” che fa gol nella partita di beneficenza Giappone vs J.League XI, altro citazioni di rilievo ci sono nel manga “Giant Killing” dove il personaggio di Furuuichi Ken è chiaramente ispirato al Miura; entrambi sono calciatori over 40, ed entrambi sono delle vere leggende per i tifosi; più velato e comico il riferimento a lui nel manga “Angel Voice” dove nel volume 5 al momento dell’assegnazione dei numeri si vede una vera disputa fra Narita e Ogami per il possesso della maglia numero 11 numero storico appunto di King kazu; inoltre appare come se stesso nel film “Detective Conan e L’undicesimo attaccante”.
Dopo quattro anni di “vuoto” c’è il ritorno di un Nipponico nei campi della serie A; con Hidetoshi Nakata e l’intuizione arriva dal perugia di Luciano Gaucci, che colpito dalle sue prestazioni con la maglia della nazionale, decide di portarlo al Perugia subito dopo i mondiali di francia ’98 (mondiali in cui il Giappone debuttava), dalla sua vecchia squadra: il Bellmare Hiratsuka, per consegnargli la maglia numero sette e Lui ripaga la fiducia con ottime prestazioni con doppietta nella sconfitta 4-3 contro la Juve, e la splendida rovesciata con il piacenza, senza dimenticarci le sue pregevoli punizioni.
A fine stagione i gol saranno 10 e lo faranno diventare un vero idolo della tifoseria che trascinata dal Giapponese, che punta a campionati importanti in Serie A, e la sua seconda stagione inizia dove si era conclusa la precedente, con giocate e assist davvero pregevoli che convincono, il presidente Sensi a portarlo nella capitale,e nel Gennaio 2000, per 30 miliardi di lire a giocare per la squadra capitolina di fabio capello.
Con i Giallorossi, Nakata si troverà chiuso nel suo ruolo di trequartista da Francesco Totti, ma non mancherà di meritarsi la conferma con numerosi assist(conditi da tre gol) nel ruolo di ala.
Nonostante la delusione alle olimpiadi di Sidney dove da fuori quota si rivelerà trascinatore della nazionale Under 23, ma sbaglierà il rigore, decisivo contro gli Usa nei Quarti di finale del torneo, nella stagione successiva con i Giallorossi firmerà meno gol, soltanto 2, ma uno di questi decisivo e storico: il 6 Maggio 2001 la roma è a torino contro la juve a inseguire per lo scudetto, ma ovviamente i padroni di casa non vogliono perdere e vanno rapidamente sul 2 a 0;ed è proprio Nakata entrato per uno spento Totti a riaprire i giochi, con un destro da fuori area che sembra uscito da Capitan tsubasa, e che spingerà la roma fino al pareggio poi segnato da Montella su un tiro respinto proprio da hidetoshi e che si rivelerà decisivo per far vincere alla Roma ed anche a lui lo Scudetto 2000-01.
Ormai Calciatore a livello globale, nell’estate 2001 viene cercato da diversi club italiani ed esteri,Atletico Madrid, Lens, Milan e Inter,ma ad aggiudicarsi il suo cartellino sarà il Parma di Callisto Tanzi che vede nel trequartista nipponico il perno per portare nuove vittorie in emilia, nonostante le cessioni di Thuram e Buffon.
Pur giocando in un ruolo più difensivo rispetto a Perugia e Roma, lui ripaga subito la fiducia offrendo ottime prestazioni ed assist, in una stagione per lui povera di gol, (solo uno ma decisivo al Brescia),ma sopratutto trascinando al primo anno il parma alla vittoria della coppa Italia segnando un pesante Gol in finale, nemmeno a dirlo, alla Juventus.
Dopo il suo secondo Mondiale con il Giappone, dove i Blue Samurai raggiungeranno gli ottavi perdendo con la Turchia, e segnando il suo primo gol nel torneo alla Tunisia, ritorna in Italia desideroso di aiutare il parma a fare nuove vittorie, sia in italia che in Europa e Hide ripaga i tifosi segnando un altro gol alla Juve nel 2 a 2 di torino nel settembre 2002 e segnando gol pesanti nelle vittorie contro chievo ed atalanta, ma per il Parma quella stagione si rivelerà purtroppo avara di trofei.
La stagione successiva si rivelerà la più povera per Nakata che complice la mancanza di serenità nella squadra, che purtroppo a fine stagione rischierà il fallimento, non riuscirà a ripetersi e pur con qualche buona prestazione nel gennaio 2004 arriverà la sua quarta squadra italiana: il Bologna dove prenderà la maglia 16, Con i felsinei Nakata sembra rinascere, offrendo assist e gol e ricevendo in più occasioni i complimenti di Mazzone e aiutando la squadra a evitare il ritorno in serie B, altra gloria per lui è l’inserimento da parte di Pelè nella lista FIFA 100, la lista dei più grandi calciatori della storia ancora viventi stilata dal campione brasiliano.
L’anno dopo Nakata cambia nuovamente squadra, stavolta è la Fiorentina appena tornata in serie A,ma in quella stagione Nakata non riuscirà ad incidere nella bella città Toscana(che il giocatore ammetterà diventare la sua città italiana preferita), con prestazioni molto spesso pessime e con scarso feeling con squadra e allenatori, che vedrà finire il peregrinare in italia di Hidetoshi che l’estate dopo sarà ceduto in prestito in inghilterra ai Bolton Wanderers, prima di ritirarsi a soli 29 anni, per iniziare a girare il mondo, dopo i suoi terzi mondiali giocati di Germania 2006.
Anche Hidetoshi Nakata è uno dei calciatori che più ha lasciato più il segno fra i fan nei media anime e manga, a cominciare della sua “presenza” in ben due manga di Capitan Tsubasa: “Captain Tsubasa 2000 Millennium Dream” che lo vede in campo con Tsubasa nella finale delle Olimpiadi di Sidney contro il Brasile, e sopratutto “Captain Tsubasa Golden-23: Japan Dream 2006“, ambientato prima dei mondiali di Germania; e che vede la nazionale di Nakata allenata da Zico contro la nazionale di Tsubasa e Genzo in un amichevole davvero emozionante; inoltre viene citato durante il periodo di Tsubasa al Barcellona da un giornalista nel “Road to 2002“.
Altro riferimento importante è nel videogioco e anime “Inazuma Eleven”; dove il capitano della Orpheus, ossia la nazionale italiana si chiama proprio Hidetoshi Nakata ed è uno dei centrocampisti più forti del gioco!
Per parlare del terzo Nipponico che ha calcato la nostra Serie A bisogna tornare alla stagione 1999-2000 con l’arrivo di Hiroshi Nanami al Venezia di Zamparini, che affascinato dai ricavi e sulla scia degli sponsor, visti in umbria ,decise di comprare anche lui dal sol levante e sponsorizzato, sul talento dal suo compagno di squadra pochi mesi prima nello Jubilo Iwata, Totò Schillaci, decise di portare alla laguna il padrone della maglia numero 10 della nazionale al mondiale 1998.
Come per Nakata anche per Nanami l’inizio è ottimo: infatti alla prima partita in serie A, prende un incrocio dei pali scheggiando la traversa e facendo pensare con i suoi guizzi di aver trovato l’erede perfetto del Chino Recoba e poter pensare a un campionato decisamente positivo.
Purtroppo pero dopo un inizio promettente che lo vide decisivo in coppa italia segnando il gol vittoria contro il pescara,(suo unico gol insieme a quello segnato nella sconfitta contro l’udinese) fu sempre meno in partita e dentro il gioco, con prestazioni davvero deludenti, che lo portarono ben presto in panchina, in attesa di tornare in Giappone agli jubilo iwata, dove “rinato” gli farà vincere varie altri trofei alla compagine di Iwata.
Da notare che per il match Venezia-Perugia,ben venti milioni di giapponesi si sintonizzarono su Sky PerfecTV, per vedere il primo incontro/scontro fra Nanami e Nakata in Serie A!
Anche per Nanami all’apice della sua carriera non sono mancate citazioni e riferimenti nei manga di Yoichi Takahashi: infatti come Nakata anche lui compare nel manga “Captain Tsubasa 2000 Millennium Dream” e viene citato nel manga “Road to 2002” e nel manga “Capitan Tsubasa Golden Dream“.
Dopo Nanami il terzo giapponese a sbarcare nel nostro paese è stato Shunsuke Nakamura ,acquistato dalla Reggina nell’estate 2002,Arrivato con la Nomea del Baggio d’oriente e giovane promessa del Sol levante, seppur l’ esperienza precedente di Nanami abbia “raffreddato” l’entusiasmo per i calciatori nipponici da parte dei tifosi nostrani.
Ma Shunsuke dopo la delusione di non essere stato convocato a causa di un infortunio per i mondiali di Corea e Giappone è decisamente motivato a dimostrare il suo talento come già dimostrato in asia, e lo fa con il piglio giusto segnando nelle prime quattro giornate 3 gol, e dimostrandosi un vero cecchino dalle palle piazzate, e diventando presto un vero idolo per la squadra amaranto segnando gol pesanti e decisivi e arrivando a fine stagione a essere fra i migliori marcatori del team con otto centri.
Le stagioni successive furono meno fortunate per il centrocampista nipponico dal punto di vista dei gol,complici anche diversi infortuni (segnerà solo altre 4 volte nei successivi due anni), ma capaci di gol pesantissimi come la rete che decide i match con Palermo e Chievo Verona, ma furono impreziosite da buonissime prestazioni ed assist che fecerò anche aumentare la sua fama, tanto più che nel 2006 arriva l’offerta del Celtic Glasgow, che vedrà Shunsuke sempre decisivo,e sempre su punizione,diventare il primo giapponese a segnare in champions league; prima di una rapida esperienza in spagna e del successivo ritorno in patria dove delizia ancora i tifosi con punizioni precisissime!
Le prestazioni positive di Nakata , ma sopratutto Nakamura, hanno convinto la Sampdoria che dopo Miura era arrivato il momento di riportare un giapponese sotto la lanterna: infatti nel 2004 la neopromossa Sampdoria annuncia di aver acquistato l’enfant prodige del calcio nipponico: Atsushi Yanagisawa, giovane promessa dei Kashima antlers che nel 2001 aveva stupito i tifosi italiani segnando un bel gol a Gianluigi Buffon in amichevole fra italia e Giappone, e che da anni è uomo simbolo della squadra, tanto da stupire anche Zico, che proprio nel 2002 ammetterà che per qualità, Yana, (questo è il suo soprannome) poteva essere il suo erede.
Nel 2004 quindi arriva la possibilità di poter affrontare il calcio Europeo e il debutto è subito contro la Reggina di Nakamura, in un match giocato bene da entrambi i nipponici e che finisce con un pareggio a reti bianche.
Purtroppo da li nonostante una buona prestazione all’olimpico con la Lazio è un continuo calare di prestazioni opache, che tuttavia non lo faranno tornare in Giappone come accaduto con nanami ed altre “meteore” del calcio italiano, infatti appena 11 mesi dopo dal suo arrivo a Genova stavolta è il neopromosso Messina, ad accaparrarsi le prestazioni di Yana, e sullo stretto nonostante arrivi il primo gol in in Italia (nella goleada di coppa italia all’Acireale),ed alterni buone prestazioni condite da assist,ad altre pessime,e non riuscirà a segnare nemmeno un gol in serie A, prima di tornare in patria ai kashima nel febbraio 2006, dove tornando a segnare gol si conquisterà la convocazione ai mondiali di Germania 2006
Yanagisawa e Nakamura fanno parte della generazione del 2000, ossia la giovane nazionale che ha stupito per gioco e qualità gli addetti ai lavori,arrivando in finale nel Campionato mondiale di calcio Under-20 1999 e che comprende oltre a lui e Nakamura anche giocatori che avrebbero giocato in importanti team europei, come Shinji Ono, Koji Nakata, Mitsuo Ogasawara, Naohiro Takahara,Yasuhito Endo e Junichi Inamoto; non sorprende quindi che appaia in diversi manga, come Nakamura è stato una vera leggenda dei Blue samurai per ore 10 anni sin dal 1997, quando ancora giocava nelle nazionali giovanili infatti che appaiono in vari manga di Capitan Tsubasa come il “Captain Tsubasa 2000 Millennium Dream” ed il “Captain Tsubasa Golden-23: Japan Dream 2006“.
Dopo i Mondiali del 2006, sono ben due i Giapponesi che arrivano dalla nazionale dei Blue Samurai che ha appena disputato il torneo: al Messina arriva Mitsuo Ogasawara proveniente come Atsushi dai Kashima Antlers sponsorizzato dall’ex campione Brasiliano Toninho Cerezo, mentre al Torino neopromosso in serie A, proveniente dal Grenoble in francia, Masashi Oguro, riserva di Takahara ai mondiali sopracitati, ma iniziamo da Ogasawara: giovane centrocampista dai piedi buoni e veterano dei Kashima, acquistato dal Messina nell’estate 2006, per dare qualità a un team che spera di essere la rivelazione del campionato.
Purtroppo per lui la difficile situazione del Messina, che a fine stagione retrocederà, e la sua difficoltà a parlare italiano, in un team poco multietnico, farà si che vedrà poche volte il campo, e pur dopo un inizio niente male (prenderà 6,5 sulla gazzetta nella partita di debutto in serie A con la Reggina), e nonostante un gol decisivo nel 2 a 2 con l’empoli, ed un paio di match in coppa italia le sue possibilità di vedere il campo nel girone di ritorno diventano sempre più rare,(a fine stagione saranno 8 le presenze in italia) facendo si che a giugno ritorni ai Kashima dove tornerà a giocare bene e vincere trofei arrivando a portare il Kashima ad affrontare il real Madrid nella finale di coppa del mondo per Club nel 2016.
Diametralmente opposta la vicenda di Oguro sotto la mole; infatti seppur proveniente dalle serie B francese, Oguro si era già dimostrato agli addetti ai lavori come una punta capace di segnare e rapace in area capace di segnare in francia 6 gol in 20 partite, e sopratutto segnando gol pesanti contro il brasile e grecia nella confederation Cup 2005.
Nel 2007 Quindi eccolo accolto dai tifosi granata, che complice la sua data di nascita (il 4 maggio giorno della tragedia di Superga) lo prendono in simpatia, e lui ripaga con buone prestazioni in amichevole e in allenamento, e facendo gruppo con Barone e lazetic e venendo ben accolto dai compagni.
Purtroppo però,quella stagione per il torino sarà travagliata e di sofferenza e anche Oguro ne fa parte con prestazioni non eccelse convincono i suoi allenatori a non utilizzarlo e lasciarlo sempre più volte in tribuna, lui comunque ottiene la riconferma anche per la stagione successiva, ma sarà peggiore della precedente, con solo 3 presenze in serie A,ed anche un paio di contestazioni da parte dei tifosi come avvenuto nel gennaio 2008 nel delicato match salvezza contro il livorno.
A fine stagione tornerà in giappone dove ricomincerà segnare con maggiore regolarità.
Per Ogasawara una sola presenza nei manga di Yoichi takahashi, nello special, “Captain Tsubasa Golden-23: Japan Dream 2006“, dove fra l’altro è il primo a tirare in porta a Genzo Wakabayashi, mentre Oguro è solo disegnato in uno dei bozzetti extra del manga insieme al resto della selezione giapponese.
Nel 2007 gioco in Serie A anche Takayuki Morimoto; giovane attaccante appena ventenne prelevato dal Catania dopo che in patria con i Tokyo Verdy aveva infranto i record di più giovane a debuttare nella J-league ed a segnare il primo gol; e in italia l’inizio è decisamente fra i migliori:infatti entrato da pochi minuti contro l’atalanta segna il gol del definitivo pareggio, sembra un segno, e le sue prestazioni non faranno che sperare positivo, con ottime accelerazioni e occasioni create; purtroppo un infortunio nel marzo 2007 lo frena anzitempo; ma lui è determinato a tornare più forte di prima e l’anno dopo pur non partendo quasi mai titolare, è quasi sempre la prima scelta in campo segnando anche il suo primo gol in coppa italia ed il primo gol stagionale del Catania del campionato!
Ma è nel 2009 che accade la sua trasformazione: infatti sotto gli ordini di Walter Zenga, Morimoto riprende il posto da titolare con assist e gol pesanti, nelle vittorie contro Roma, palermo e napoli, che fanno guadagnare oltre che una salvezza tranquilla anche il suo debutto nella nazionale maggiore contro la scozia e segnando pochi giorni dopo nella goleada contro il togo, guadagnandosi anche offerte da club esteri , ma lui determinato a restare respingerà ogni offerta e venendo soprannominato dai tifosi Maremoto con tanto di cori esclusivi.
Per lui però le stagioni successive saranno avide di soddisfazioni, infatti pur segnando sempre gol pesanti (6 nel 2010 e 2 l’anno dopo) in campionato, inizia a essere sempre più ai margini nelle scelte dei vari allenatori, venendo ceduto in prestito nel gennaio 2012 al Novara, qui ritroverà il gol con maggiore regolarità segnando 4 reti che però non aiuteranno i piemontesi a salvarsi in serie A, ma convinceranno, il catania a richiamarlo alla base prima di cederlo in Qatar dove ritroverà Walter Zenga e tornare in Giappone dove con le sue prestazioni, prenderà parte al mondiale 2010 in sud Africa.
Nel 2011 invece toccò al Cesena appena tornato in Serie A pescare nel paese del Sol levante, acquistando Yuto Nagatomo, rampante terzino, prelevato dalla FC Tokyo, dove da tempo era una bandiera.
Ed anche qui l’inizio è fra i migliori, Yuto si adatta perfettamente al calcio italiano e serve ottime prestazioni sia in attacco che in difesa che gli faranno acquistare sia la stima dei tifosi del mannuzzi che la chiamata di un Club importante come l’inter e ,nel mercato invernale, diventando il primo nipponico a giocare con i colori nerazzurri!
ed All’inter Yuto dimostra capacità di adattamento con ottime prestazioni e nemmeno la sua convocazione nella coppa d’asia 2011, decisa fra l’altro da un suo gol in finale, sembra scalfire le sue prestazioni che migliorano in partita in partita, con assist e i primi gol in italia.
A fine stagione vincerà la Coppa italia con i nerazzurri, e nella successiva si conferma uno dei giocatori più presenti in campo, nonostante le vicissitudini ed i vari cambi di allenatori e panchina, Yuto c’è e convince con serietà e abnegazione con buon controllo della difesa e della fascia, iniziando a segnare anche in europa, e diventando nel 2013-14 con 5 gol il difensore più prolifico in serie A (con Benatia).
Pur non partendo titolare la stagione successiva, Nagatomo decide di non partire, innamorato della città di milano, arriverà a chiedere la proposta di matrimonio alla sua ragazza Airi Taira, sul prato di San Siro, ed arrivando a superare le 100 presenze in nerazzurro, e conquistandosi nuovamente il posto da titolare,ed in alcune partite anche di portare la fascia di capitano, nonostante un annata non brillante per il team.
Purtroppo all’inizio del 2017, le sue prestazioni sono nettamente calate rispetto gli standard e pur impegnandosi sempre molto in campo,perdendo cosi il posto da titolare, e nemmeno la presenza di Luciano Spalletti all’inter ha permesso a Yuto di guadagnarsi il posto da titolare,pur risultando decisivo nel delicatissimo match di coppa italia contro il pordenone,e dopo aver superato le 200 presenze nel club, è stato cosi ceduto (prima in prestito e poi in forma definitiva) alla squadra turca del Galatasaray, anche per giocare con continuità in vista dei mondiali di Russia 2018.
Per Morimoto, non c’è nessuna presenza nei manga di Yoichi Takahashi, ma secondo molti l’attaccante dell’under 23 Yoshitaro Yoshiie del manga “Giant killing” è ispirato a lui: come Takayuki ha una testa rasata che lo fa assomigliare a Ronaldo, e come lui gioca in sicilia, ma nel Palermo.
Parlando sempre della nazionale giapponese in Giant Killing, nel volume 37 nella nazionale A appare il personaggio Ryuji Joshima, veterano della nazionale che gioca in emilia, nel Bologna e che come ruolo fa il terzino, per estetica, ruolo e carisma molto probabilmente è in parte ispirato proprio a Yuto Nagatomo.
Nel 2019 Nagatomo è stato protagonista dello special di Holly e Benji Capitan Tsubasa Secial: FNS27 ,
breve cortometraggio che lo vede affrontare la Selecao brasiliana insieme a Tsubasa e compagni.
Dal Primo giapponese dell’inter al primo nipponico a vestire la maglia del Milan: Keisuke Honda, acquistato nel gennaio 2014 dopo mesi di trattative con il suo vecchio club il CSKA Mosca, dove con il suo modo di giocare ha scaldato il cuore dei tifosi russi in campionato e Champions League.
Nato nella prefettura di Osaka, e figlio d’arte, sia suo padre che suo Zio sono stati atleti olimpionici, nella lotta libera e nella Canoa, fin da piccolo Keisuke dimostra di avere talento nel calcio, soprattutto nei calci piazzati, tanto da diventare famoso nel 2007, quando giocava nella nazionale under 23 per un gol segnato contro la selezione di Hong kong imprimendo un incredibile effetto curvo, che per molti ha ricordato i leggendari gol visti nel manga e anime di Captain Tsubasa!
Quel gol consegno fama a Keisuke che decise nel 2008, dopo aver deliziato i tifosi del Nagoya Grampus Eight ,di approdare nel calcio europeo accettando l’offerta del VVV Venlo, in olanda però nonostante buone prestazioni, Keisuke non riesce a evitare la retrocessione in Seconda divisione del club,ma lui invece di cercare fortuna altrove decide di restare nel club, complice anche l’affetto dei tifosi, e la stagione successiva è trascinatore della squadra nel suo ritorno in eredivisie,guadagnando il titolo di miglior giocatore della Eerste Divisie, e il soprannome di Keizer (imperatore) Keisuke, attirandosi anche offerte importanti da team blasonati come il Psv e la Lazio, ma respinte subito al mittente.
Honda resterà in Olanda fino al gennaio 2010, quando sarà ceduto alla squadra russa del CSKA Mosca dove in poco tempo, riuscirà a imporsi come leader e nello spogliatoio grazie anche alle sue doti tecniche ed i già accennati calci piazzati, spesso decisivi non solo in russia ma anche in Champions League,e diventando un calciatore importantissimo anche in Nazionale, dove insieme a Nagatomo, parteciperà alla coppa del mondo 2010 e vincerà la coppa asiatica 2011, e trascinando il giappone anche nella confederation cup 2013 giocando un ottimo match contro l’italia.
Le sue prestazioni, faranno si che nel 2014, quando ormai era in scadenza di contratto, diversi Club “bussino” alla porta di Keisuke, ma a prevalere sarà il Milan, che gli affiderà la nobile casacca numero 10, Per lui questo è il coronamento di un sogno: Infatti come ammesso dalla sua famiglia in un team scritto da lui a 10 anni, il suo sogno era vestire la maglia numero 10 con il fratello, anch’esso calciatore, in un importante team europeo, ed il Milan sembra essere arrivato al momento giusto!
E lui ricambia subito colpendo un palo alla prima partita contro il sassuolo e segnando un gol decisivo in coppa italia allo spezia, e convincendo i tifosi che quel giapponese presentato in pompa magna non è un bluff, ma anzi, un giocatore che può rivelarsi davvero decisivo.
Dopo le buonissime prestazioni dei mondiali 2014, le attese su Keisuke sono molto alte e lui, non le delude segnando nelle prime 10 giornate di campionato, 6 Gol e molti assist per Menez; rinato non solo dalla fiducia del Mister Pippo Inzaghi, ma anche dalla compagnia di sua moglie Misako , maestra d’asilo sposata con lui dal 2008, e conquistandosi un posto di rilievo anche nel cuore dei tifosi di san siro, grazie al suo impegno e professionalità.
Dopo la coppa D’asia giocata nel 2015 però Honda perde gradualmente il posto da titolare, complice anche alcune brutte prestazioni, e una stagione difficile che vede il Milan lontano dai vertici in serie A.
La stagione successiva, Keisuke parte in sordina, fuori dagli undici titolari, ma segna il primo gol della stagione contro il perugia in coppa italia e con il passare dei mesi cambiando ruolo in esterno sinistro, dispensando però come sempre una notevole dose di assist riguadagnerà il posto da titolare, segnando inoltre il gol decisivo nella vittoria contro il genoa, purtroppo la stagione del milan sarò avida di trofei, con la delusione della finale persa di coppa italia contro la juventus.
La stagione successiva si rivelerà per Honda la più difficile in italia, infatti nonostante arrivi il suo primo trofeo in italia, la supercoppa italiana, sotto gli ordini di Vincenzo Montella le possibilità di vedere il campo di gioco si riducono notevolmente e non sono poche le occasioni in cui il giocatore finisce in panchina o addirittura in tribuna, ma lui deciderà di rispettare il contratto e di impegnarsi sempre il massimo in allenamento, arrivando a sfruttare tutte le occasioni che ha per giocare, e regalando ai tifosi un meraviglioso regalo d’addio: infatti sarà suo il gol su punizione che farà qualificare aritmeticamente il milan alla prossima europa League, prima di salutare dopo 3 anni e mezzo Milano per accettare l’offerta della squadra messicana del Pachuca e accettando nel frattempo anche di diventare allenatore diventando nel frattempo CT della Cambogia
Dopo l’esperienza messicana Keisuke decide di tornare nel pacifico accettando l’offerta del Melbourne Victory giocando titolare e terminando la stagione con 7 gol in 20 presenze.
Nel 2019 dopo che rimane svincolato si propone (anche sui social) a diversi club europei,con il sogno di giocare le olimpiadi del 2020 a Tokyo e riuscendo a tornare in Olanda, stavolta con il Vitesse dove però dopo alcune settimane rescinde il contratto chiedendo scusa di non aver fatto quanto annunciato quando ha firmato decidendo di al momento di restare svincolato concentrandosi suo suo compito di CT della Cambogia e sui suoi progetti fuori dal campo, continuando a impegnarsi in numerose associazioni benefiche.
Per Honda invece sono ben due i riferimenti in due distinti manga calcistici, infatti se è più velato il suo riferimento in “Hokori no Pride” di Yoichi Takahashi in cui compare solo sul titolo di un giornale, ben più fondamentale è invece il suo ruolo nel manga e anime “Fantasista Stella” di Kusaba Michiteru, dove è uno dei coprotagonisti delle parti iniziali del manga, ambientato durante il suo periodo a Mosca.
Dopo l’addio di Nagatomo, bisognerà aspettare il 2019 per rivedere un calciatore Nipponico in Serie A, si tratta di Takehiro Tomiyasu, proveniente dalla squadra Belga del Sint-Truiden ed acquistato dal Bologna.
Nato a Fukuoka nel Novembre del 1998, cresce nel Giappone post mondiale 2002 inizialmente come centrocampista dove entrerà prima nella squadra del liceo, il Football Club Machida Zelvia dove a causa della sua altezza di 189 cm viene soprannominato Bambù e arretrato in difesa.
Le sue prestazioni lo fanno notare dagli Avispa Fukuoka allenati dall’ex difensore ai Mondiali del 1998 Masami Ihara che lo fa debuttare nel 2017 a soli 17 anni in prima squadra.
Takehiro dimostra carattere e personalità guadagnando presto il posto da titolare e convincendo nel Gennaio 2018 i belgi del Sint-Truiden a puntare su di lui.
Il primo anno in Europa non fu facile con problemi per il clima e la lingua ma già a partire dalla stagione 2018-2019 grazie anche al nuovo mister della squadra Marc Brys ed al connazionale Daichi Kamada acquistato dall’ Eintracht Francoforte si conferma un Pilastro della squadra risultando uno dei giocatori con maggior presenze a fine stagione e conquistando stabilmente anche la nazionale, con cui giocherà la Coppa d’Asia 2019 (risultando decisivo decidendo l’ottavo di finale fra i Blue Samurai e l’Arabia Saudita) e la coppa America sempre nello stesso anno.
Convinto dalle prestazioni internazionali il Bologna decide di puntare su di lui sedici anni dopo Hide Nakata di riportare sotto le due torri un calciatore nipponico e Tomiyasu si presenta subito con un ottimo italiano in conferenza, chiedendo di chiamarlo “Tomy”, stupendo subito il mister e compagni nel precampionato e guadagnandosi il posto da titolare con i felsinei.
Le Prestazioni di Tomy andranno subito in salita con 31 presenze e 2 gol nel 2020-21 con notevoli prestazioni e anticipi contro alcuni delle migliori squadre della Serie A e che aiuteranno il Bologna a guadagnare il 12 ° Posto Finale, attirando le attenzioni dell’Arsenal di Londra che lo acquisteranno durante l’estate 2021.
Le buone prestazioni di Tomiyasu al Bologna (condita dalla sopracitata serietà dimostrata in campo e fuori) convince diverse squadre italiane a cercare nella nazionale del Sol Levante per rinforzarsi e per la precisione è la Sampdoria che decide, sedici anni dopo Atsushi Yanagisawa di far nuovamente indossare a un nipponico la maglia blucerchiata acquistando nel gennaio 2020 (con la formula del prestito), da Southampton il difensore Maya Yoshida.
Yoshida nato a Kawasaki il 24 agosto 1988 all’inizio gioca come mediano ispirato dal fascino degli stranieri nella J-league di inizio anni ’90 come Ramon Diaz, Zico e Dragan Stojkovic e proprio la presenza in squadra dell’ex – Jugoslavo che lo convincerà ad accettare l’offerta; dopo i campionati scolastici, delle giovanili del Nagoya Grampus.
A Nagoya matura esperienza venendo arretrato in difensore centrale, partecipando anche ad alcune amichevoli e tornei contro squadre blasonate Come nel 2002 quando incontra in un torneo l’Ajax di Amsterdam trascinato da un giovane Zlatan Ibrahimovic e proprio quella partita convincerà Maya a al sogno di andare in Olanda e in Europa ma solo dopo essere diventato un leader in patria.
Infatti da lì è una continua ascesa tanto da essere uno dei titolari del Nagoya Grampus che allenato proprio da Stojkovic nel 2008 lotta per il titolo arrivando terzo e mettendo le radici per la vittoria del 2010; vittoria che però il difensore non potrà festeggiare essendo nel frattempo volato in Olanda al VVV Venlo nel gennaio dello stesso anno.
Nei Paesi Bassi, Yoshida si conferma un buonissimo giocatore bravo di testa e serio in allenamento collezionando insieme a buone prestazioni in Nazionale anche la fiducia del Commissario Tecnico Zaccheroni e rendendosi protagonista della vittoria in Coppa d’Asia nel 2011.
Le sue buone prestazioni in campionato e coppa convincono il Southampton, che decidono di puntare anche su di lui nel formare un team multietnico capace di importanti prestazioni in Premier League.
In Inghilterra entrerà con umiltà in punta di piedi con l’intenzione di comprendere anche la mentalità di uno dei migliori campionati del vecchio Continente, tanto da dire “Non è solo questione di calcio. Bisogna avere grande rispetto, per la diversità di cultura e stili di vita. Solo così possiamo capire a fondo l’Europa”.
Con i Saints l’impatto non è facile con un gioco fisico e una posizione in classifica non eccelsa però riesce a ritagliarsi scampoli importanti e a fine stagione saranno 32 le presenze totali.
L’anno dopo gioca di meno anche a causa di un brutto infortunio al ginocchio, ma ritorna più motivato di prima riprendendo il posto di titolare e confermandosi come un giocatore di sicuro affidamento tanto da riuscire a raggiungere e superare le 100 presenze in Premier League e riuscendo anche a debuttare i Europa League con i biancorossi.
Le sue prestazioni come detto convincono la Samp a puntare su di lui, a Genova ritrova Gabbiadini suo compagno in Inghilterra che subito spende parole positive e Yoshida, nonostante un inizio in salita anche a causa dello stop per via del Covid e di un infortunio riesce a guadagnare la fiducia del tecnico Ranieri contribuendo a evitare la retrocessione della squadra Genovese.
L’anno dopo è confermato titolare giocando anche nel ruolo di Terzino e trovando il primo gol in Serie A nel 2-0 in trasferta contro il Parma diventando il primo asiatico a segnare un gol per la Sampdoria.
Calciatrici Nipponiche in Serie A
Ma il calcio Giapponese ha dimostrato di non essere solo Maschile: infatti la nazionale della nadeshiko conquistando il titolo mondiale nel 2011 ha dimostrato di essere fra le migliori nazionali al mondo, e negli anni non sono state poche le calciatrici che hanno transitato nei nostri campi da calcio, ricordando che il calcio è uno sport per tutti!
La prima calciatrice è stata la leggendaria Nagamine Kaori, acquistata dalla ACF Reggiana Zambelli, subito dopo il primo mondiale femminile del 1991, in cui la centrocampista di Tokyo aveva ben giocato nel ruolo di trequartista, e diventando parte di quella straordinaria squadra squadra che in tre stagioni , dal 1989-90 al 1992-93, giocherà 5 finali scudetto (vincendone 4) e due coppe italia, purtroppo a causa dei problemi economici della squadra Kaori, sarà costretta a tornare in Giappone dove giocherà con ottimo profitto nella j league femminile con la Suzuyo Shimizu F.C. Lovely Ladies e il secondo mondiale 1995 con la nadeshiko.
Nel 2000 invece sarà la Lazio Femminile a puntare sulla Nipponica Tsuru Morimoto, Centrocampista con all’attivo diverse presenze anche con la Nazionale nelle gare di qualificazione ad Atlanta 1996(dove però alla fine non parteciperà), per lei sarà una stagione mordi e fuggi, visto che dalla lazio tornerà pochi mesi dopo in Giappone ritirandosi nel 1999.
Bisognerà aspettare il 2013 per rivedere le nipponiche su un campo femminile italiano e saranno ben due: Yamamoto Emi viene acquistata per il Napoli Carpisa, autentica giramondo del calcio, dopo aver debuttato nella j league nel 2000 e in nazionale giocando anche le olimpiadi di Atene, dove segnerà un gran gol contro gli USA, nel 2008 decide di fare il grande passo accettando l’offerta degli americani del Chicago Red Eleven, e nonostante un inizio non facile, dopo essere passata alla maglia del Laramie County, inizierà a segnare con maggiore regolarità.
In Italia parte subito ben con 3 gol in 6 presenze, e alla fine della stagione saranno 9 reti su 18 gettoni,e ritagliandosi anche spazio sui giornali della campania, purtroppo la squadra nonostante le sue ambizioni chiuderà al quinto posto, lontano di poco alle zone nobili della classifica, ma per Emi è stato decisamente un ottima annata, prima del suo ritorno in patria un anno dopo con la maglia degli Yokohama Seagulls.
Pochi mesi dopo, nel 2013-14, arriverà in Italia anche Miku Matsubayashi, di ruolo Portiere, ingaggiata dalla Fiorentina femminile, autentica rivelazione in patria dove ha vinto diversi trofei, con il NTV Beleza, e, ex attaccante, a 13 anni si è decisa ad andare fra i pali in maniera spontanea, e da li non è più uscita conquistando con agilità e allenamento, anche gli osservatori della Fiorentina che decideranno di ingaggiarla, in italia si adattare benissimo si con il calcio italiano che con le compagne, diventando uno delle compagne più stimate nello spogliatoio,e nonostante alcune stagioni ricca di gloria per le fanciulle viole, sarà insignita del premio “Maria Nisticò” e sarà una delle artefici, del quarto posto del 2015, prima che la società scompaia assorbita dalla fiorentina women.
Da allora sembra sia tornata in Giappone.
Dalle parate di Matsubayashi bisognerà attendere il 2019-20 per rivedere in italia delle calciatrici giapponesi, entrambe acquistate dal Tavagnacco; Shino Kunisawa e Mizuho Kato, entrambe di ruolo centrocampista.
Shino nasce a Kochi il 27 Aprile 1991 nonostante suo cugino sia il famoso lottatore di Sumo Toyonoshima Daiki, fin da piccola cresce con la passione per il calcio che la porta a entrare nelle giovanili del Kochi JFC Rosa già durante le scuole elementari dove si fa notare per la tenacia e la visione di gioco.
Per continuare a giocare a calcio a sedici anni decide di trasferirsi nella prefettura di Yamanashi e di iscriversi alla Nihon Koku Koto Gakko (日本航空高等学校) conosciuta anche come Japan Aviation High School dove entra subito nella squadra femminile facendosi notare nei primi tornei a livello provinciale e nazionale.
Grazie alle sue prestazioni nel 2009 viene selezionata dalla JFA (la federazione calcio Giapponese) per uno stage dedicato alle migliori under 15 nipponiche insieme a calciatrici che sarebbero poi diventate fulcro per la Nadeshiko come Saki Kumagai, Yuika Sugasawa e Emi Nakajima.
Dopo il diploma Shino decide come molte altre calciatrici di andare negli Stati uniti dove frequenta il Laramie County Community College nel Wyoming entrando anche nella squadra di calcio, esperienza che come ammetterà lei stessa la ha aiutata a migliorare come calciatrice.
Dopo il College andrà a New York dove frequenta la Long Island University, dove conseguirà la Laurea in educazione fisica ma sopratutto diventa professionista giocando nelle LIU Brooklyn Blackbirds seppur non da titolare.
Dopo l’esperienza americana nel 2014 Kunisawa tornerà nel Sol levante a Nagano firmando un contratto con le Nagano Parceiro alternando il calcio con un lavoro al centro Divisione Organizzazione di radiodiffusione.
Con lei in campo la Nagano Parceiro vince subito il campionato di seconda divisione e l’anno seguente chiude il campionato di Nadeshiko League di prima divisione con un terzo posto insperato l’anno precedente.
Le prestazioni di Shino non passano inosservate con la centrocampista che guadagna anche la chiamata nella Nazionale A delle Nadeshiko in una tournee in Svezia.
Nell’estate 2019 decide di provare nuovamente l’avventura all’estero accettando insieme alla compagna Kato l’offerta del Tavagnacco dove diventa quasi subito uno dei perni della squadra.
Storia decisamente particolare quella di Mizuho Kato; nata il 13 dicembre 1992 nella prefettura di Aichi, cresce anche lei con la passione dello sport che la porta a scegliere il calcio fin da giovanissima giocando fino ai quindici anni nella Tokai League (lega provinciale che racchiude squadre femminili minori di Aichi, Shizuoka, Gifu and Mie) e studiando poi presso il Fukui Institute of Technology giocando anche nella squadra di calcio femminile che anche grazie al suo gioco a centrocampo raggiunge la finale provinciale nel 2014.
Successivamente frequenta l’Università degli sport di Osaka e dopo la laurea decide di affrontare la sfida del calcio Europeo partendo per la Germania ed entrando nelle giovanili del Colonia.
Nella squadra tedesca pur trovandosi bene con le compagne e giocando diverse amichevoli non riuscirà a imporsi giocando poco tornando dopo tre anni (2018), in Giappone dove cercherà di mettere a frutto ciò che ha imparato nella terra tedesca.
Mizuho però è determinata a rientrare nel calcio all’estero e sopratutto europeo e decide pochi mesi dopo di avviare un crowdfunding guadagnando i soldi per tentare l’avventura in italia, qui dopo aver fatto dei provini viene tesserata per il Tavagnacco trovando in squadra la connazionale Shino Kunisawa e debuttando in Serie A contro la Fiorentina femminile nella terza giornata di campionato 2019-20.
La serie A Femminile si conferma aperta verso il talento delle Nadeshiko con il Milan Femminile che a sorpresa annuncia l’acquisto dai Tokyo Verdy della trequartista della Nazionale Yui Hasegawa con l’obiettivo di diventare ancora più competitivi in Europa e non solo.
Yui da cresciuta con il fratello maggiore a Toda nella prefettura di Saitama facendo parte del club scolastico di calcio femminile e venendo notata dalle squadre giovanili dei Toda Minami che la tesserano per poi passare crescendo nelle file del Togi Minami Bombers.
Nel 2008 l’offerta della Yomiuri Tv Beleza che affiliata ai Tokyo Verdy nota il suo talento e decide di puntare anche su di lei per vincere il titolo nazionale e cercare di vincere anche oltre il Giappone formando il gruppo che prima vincerà il campionato Giapponese femminile Under 18 per quattro anni di seguito.
Nel 2013 arriva il passaggio in prima squadra con l’obiettivo di confermarsi campioni del Giappone prendendo e cercando di continuare l’eredità vincente di Homare Sawa con quest’ultima ceduta ai INAC Kobe Leonessa:
Con Yui in campo il titolo non arriva finendo proprio alla squadra di Kobe ma si confermerà una squadra ostica conquistando secondi posti importanti e sopratutto vincendo la coppa dell’imperatrice nel 2014 (con Yui decisiva in semifinale con uno splendido gol su Punizione) e la coppa di lega due anni dopo conquistando la Nadeshiko e partecipando alla Coppa Algarve prima di riuscire a vincere il titolo per cinque anni di seguito dal 2015 al 2019 e diventando leader nello spogliatoio partecipando anche alla Coppa del mondo 2019 in Francia.
Dopo aver reso il Tokyo Verdy una delle squadre migliori in Giappone e Asia, nel 2021 decide quindi di giocare nel campionato italiano prendendo la maglia numero quattro rossonera e debuttando pochi giorni dopo contro il Florentia San Gimignano.
Le sue prestazioni miglioreranno partita dopo partita anche se la stagione sarà povera di trofei per le Rossonere, le sue prestazioni e i suoi assist (che permeteranno al Milan di qualificarsi alla Champions League 2021-22) attireranno le attenzioni del West Ham con la Nipponica che accetterà l’offerta e andrà in inghilterra, venendo però sempre ricordata per le sue qualità in campo.
L’estate 2020 ha visto anche il Sassuolo cercare nel Sol levante con l’acquisto della Mana Mihashi, centrocampista centrale capace di ricoprire anche il ruolo di difensore e leader e veterana del Mynavi Vegalta Sendai Ladies
La Giocatrice era già stata invitata in italia all’inizio del 2020; ma solo in estate è stata tesserata dalle neroverdi dove come tante altre connazionali è stata subito apprezzata per serietà e dedizione segnando anche gol pesanti come quello contro il San Gimignano e confermandosi una giocatrice preziosa per la squadra emiliana.
Le buone prestazioni di Mana hanno portato le Neroverdi a investire nuovamente in Giappone annunciando nell’ottobre 2021 l’acquisto della centrocampista Nanoka Iriguchi dal FC Takatsuki Speranza.