leggende orientali – RE PER COLAZIONE!
Leggenda dall’India
Tradotta da Dario55
RE PER COLAZIONE!
Un tempo vivevano in India due re generosi. Ma uno era più generoso dell’altro.
Il primo re si chiamava Karna. Ogni mattina egli donava ai poveri cinquanta chili d’oro. Infatti aveva fatto voto di non fare mai colazione prima di aver compiuto questa azione. Ma dove prendesse tutto quell’oro era un grande mistero.
Il secondo re si chiamava Vikram. Vikram aveva un cuore così grande, che avrebbe donato a chiunque qualunque cosa gli avesse chiesto: un gioiello, un cavallo, persino un palazzo. Anche il suo tempo era disponibile per chi glielo chiedeva. La fama di Vikram era diffusa per ogni dove, tanto che perfino gli animali gli chiedevano dei favori.
Un giorno, mentre Vikram stava passeggiando nel giardino del suo palazzo, due oche bianche come la neve si posarono a terra ai suoi piedi.
«O buon re Vikram, stiamo morendo di fame!» esclamò il maschio. «Ti supplichiamo, dacci qualcosa da mangiare!»
«Ma certo», disse Vikram. «Vi farò portare subito dei semi».
«Non possiamo mangiare semi», disse la femmina. «Proveniamo da un lago sacro, lassù, sui monti del nord. Là mangiamo solo perle fresche».
«D’accordo, e perle saranno» disse Vikram. Fece portare un cesto delle sue perle più preziose e diede da mangiare alle oche con le proprie mani.
Ogni mattina Vikram dava da mangiare alle due oche.
Ma una mattina il maschio si accorse che una delle perle era forata.
«Guarda!» disse alla compagna. «Queste perle non sono fresche!»
«Re Vikram non potrà mai più darci da mangiare», disse lei. «Andiamo, voliamo da un’altra parte».
Prima che Vikram potesse protestare, le oche si alzarono in volo. Ma prima di volare via gridarono:
«Siano rese grazie a Vikram, il più generoso di tutti i re!»
E volarono via, decantando i meriti di Vikram. Sul loro cammino, passarono in volo sopra il palazzo di re Karna.
Quando il re udì il loro canto, disse:
«Perché mai Vikram è lodato persino dagli uccelli? Non è certamente più generoso di me!»
E mandò il cacciatore reale nel luogo dove si erano posate le oche, per catturarle.
Le oche furono portate in una gabbia al cospetto di re Karna, che chiese loro: «Perché chiamate Vikram il più generoso di tutti i re?»
«Ci ha dato da mangiare perle con le proprie mani», rispose il maschio.
«Ma io elargisco cinquanta chili d’oro ogni giorno», disse il re. «Non sono forse generoso quanto Vikram?»
La femmina rispose:
«Re Vikram non imprigionerebbe mai degli innocenti».
Re Karna prese una manciata di perle e aprì lo sportello della gabbia per porgerle alle due oche. Ma la femmina lo oltrepassò e volò fuori dalla finestra.
Velocemente tornò in volo da Vikram e si posò senza fiato ai suoi piedi.
«O buon re Vikram» disse «devi aiutarci! Mio marito è prigioniero!»
Vikram ascoltò la sua storia.
«Stai tranquilla, amica mia», disse. «Salverò tuo marito».
Travestito con abiti da mendicante, Vikram si recò alla corte del re Karna.
«Vostra maestà», disse Vikram, «permettetemi di essere il vostro servo. Ho udito dire che voi siete il più generoso di tutti i re».
«È la verità!», disse il re sorridendo. «Domani potrai aiutarmi a trasportare l’oro».
Il giorno dopo Vikram aiutò a trasportare i cesti di monete d’oro sulle scale del palazzo. Osservò come il re distribuiva oro a piene mani prima di andare a fare la sua ricca colazione.
Vikram disse tra sé: “Davvero Karna è un re generoso. Ma mi domando come faccia ad avere così tanto oro”. E decise di sorvegliarlo con molta attenzione.
Fu così che il mattino seguente, prima dell’alba, Vikram vide il re uscire di soppiatto dal palazzo. Seguì Karna senza farsi vedere mentre si affrettava su per un sentiero di montagna e arrivava a una capanna isolata.
Vikram spiò attraverso una finestra aperta Karma salutato da un eremita ossuto e con gli occhi torvi. Un’enorme pentola stava appesa su un fuoco scoppiettante.
Improvvisamente Karna si spogliò e saltò nella pentola! Cominciò a sfrigolare e friggere, fino a quando diventò di un croccante marrone dorato. Poi l’eremita, gemendo di piacere, lo mangiò, lo rosicchiò e lo inghiottì.
Appena ebbe finito, mise le ossa sul pavimento, ondeggiò le braccia su di esse e cantò:
«Buone le ossa, ma meglio la carne.
Ritorna in vita, mentre digerisco!»
Ed ecco ricomparire il re Karna, più in forma che mai!
«Ti ringrazio moltissimo», disse l’eremita. «Come sempre sei stato un pasto molto gustoso. E ora terrò fede alla mia parte del patto».
L’eremita tolse da un piolo un abito cencioso e scosse le tasche. Cinquanta chili di monete d’oro ruzzolarono sul pavimento dal vestito magico.
«Grazie!» disse re Karna. «Ora devo distribuire questo oro per poter avere la mia colazione!»
Raccolse l’oro e riprese la via del ritorno giù dalla montagna.
«Adesso ho capito!» mormorò Vikram. «E ora so anche come salvare l’oca!»
Il mattino dopo Vikram si alzò prima del re Karna e si recò nelle cucine del palazzo. Preparò un impasto di spezie piccanti e se lo spalmò su tutto il corpo. Poi si affrettò verso la capanna dell’eremita.
L’eremita ci vedeva così poco ed era talmente affamato che non si accorse che quello non era il re Karna.
«Come mai così presto oggi?» chiese mentre accoglieva Vikram nella capanna.
Vikram si spogliò e saltò nella pentola. Cominciò a sfrigolare e friggere, fino a quando diventò di un croccante marrone dorato.
Non appena l’eremita catturò un soffio delle spezie piccanti, disse:
«Cos’è questo aroma meraviglioso? Il re non ha mai avuto un profumo più buono!»
Gemendo con il più grande piacere, lo mangiò, lo rosicchiò e lo inghiottì. Poi mise le ossa sul pavimento, ondeggiò le braccia su di esse e cantò le parole magiche.
«Buone le ossa, ma meglio la carne.
Ritorna in vita, mentre digerisco!»
Vikram aprì gli occhi ed emise un sospiro di sollievo.
«O mio re», disse l’eremita che ancora credeva che Vikram fosse il re Karna, «devi dirmi come mai questa mattina avevi un sapore così delizioso!»
Vikram parlò all’eremita delle spezie piccanti. Poi disse:
«Mi spalmerò con le spezie tutte le mattine, se mi fai una cortesia».
«Qualunque cosa, qualunque cosa!» disse l’eremita.
«Sono stanco di trasportare ogni giorno cinquanta chili d’oro giù dalla montagna», disse Vikram. «Dammi il vestito magico così potrò tenerlo a palazzo e scuoterlo lì».
«D’accordo!» disse l’eremita e gli consegnò il vestito.
Vikram lo prese, se ne andò, ma si nascose fuori della finestra. Non molto tempo dopo arrivò il re Karna. Quando il re scoprì cos’era accaduto, inveì contro l’eremita:
«Come hai potuto dargli il vestito?»
L’eremita gridò di rimando:
«Ho creduto che fossi tu!»
«Avresti dovuto accorgertene!» ruggì il re.
«Hai ragione!» gridò l’eremita. «Infatti tu, vecchio caprone, non hai mai avuto un sapore così buono!»
Re Karna si precipitò giù dalla montagna.
Più tardi quella mattina non c’erano i cinquanta chili d’oro da trasportare sui gradini del palazzo. Così, proprio come aveva promesso, il re Karna non mangiò nulla. Se ne andò a letto e vi rimase tutto il giorno, sentendosi sempre più affamato.
Alla fine Vikram andò presso il letto del re.
«Amico mio», disse, «non hai più bisogno di morire di fame».
E scosse il vestito dell’eremita. Re Karna pianse di gioia quando le monete d’oro ruzzolarono sul pavimento.
Allora Vikram raccontò al re la sua storia.
«E se tu liberi l’oca e prometti di spalmarti di spezie per l’eremita, sarò felice di darti il vestito».
Il re abbassò la testa.
«Le oche avevano ragione», disse. «Io sono generoso a farmi mangiare per i bisognosi. Ma ancora più generoso sei stato tu a farti mangiare per il bene di un’oca!»
Insieme andarono alla gabbia dell’oca, e il re Karna aprì lo sportello.
L’oca volò fuori, attraverso la finestra e sopra il palazzo, riunendosi in volo alla sua sposa. E quando si voltarono verso casa, gridarono:
«Siano rese grazie a Vikram, il più generoso di tutti i re!»
FINE
NOTA
Questo racconto riunisce due celebri re dell’antico passato indiano, ciascuno dei due un modello di generosità. Naturalmente vissero in due epoche diverse, ma che importa l’esattezza storica di fronte a un bel racconto? Mettendoli uno di fronte all’altro la leggenda può finalmente rispondere alla domanda: quale dei due re fu il più generoso?
Vikram – nome abbreviato per Vikramaditya – è un leggendario re di Ujjain nell’India centrale, vissuto nel primo secolo a.C. Compare in numerosissimi racconti popolari e anche nella letteratura classica. Come l’inglese re Artù, Vikram incarnava le virtù principesche più onorate nella cultura: coraggio, saggezza e soprattutto generosità.
Karna visse forse un millennio prima e compare principalmente in una delle grandi epopee indiane, il Mahabharata. Numerose leggende hanno narrato della sua generosità, che arrivò persino a sacrificare la sua vita. Quando diventò re, durante le preghiere del mezzogiorno, fece voto di non rifiutare mai alcuna richiesta fattagli. Il dio Indra ne approfittò per chiedergli la sua armatura d’oro magica e le sue sostanze. Karna gliele consegnò di buon grado, pur sapendo che questo lo avrebbe portato alla morte, cosa che accadde durante la grande battaglia nel punto culminante dell’epopea.
Le oche della storia sono oche selvatiche della specie chiamata “hamsa”, che vive in Tibet e, durante l’inverno, in India. Per la loro bellezza e grazia nel volo hanno sempre avuto un posto di riguardo nell’immaginazione indiana.
Il racconto è basato su “The King Who Was Fried” in Tales of the Punjab di Flora Annie Steel, Macmillan, London, 1894.
Testo originale in: http://www.aaronshep.com/stories/004.html
Immagine in: http://www.magnanelli.it/YogaInOccidente/01_LombardiIlMantra.htm