manga – ENMA – di Kei Tsuchiya e Saki Nonoyama

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A cura di Glochan

SCHEDA

Titolo originale: Enma
Titolo internazionale: Enma
Autrici: Kei Tsuchiya e Saki Nonoyama
Genere: shounen – drammatico, soprannaturale
Rating: consigliato ad un pubblico maturo
Anno di pubblicazione in Giappone: 2006 – 2010
Casa Editrice giapponese: Kodansha
Volumi: 8 (concluso)

Titolo in Italia: Enma
Anno di pubblicazione in Italia: 2010
Casa Editrice italiana: GP Publishing, in edizione economica a 3,90 euro al volume
Volumi: 8 (concluso)

TRAMA

Emma è un messaggero del dio Enma (Dio dei morti, incaricato di decidere il destino delle anime, quindi se devono andare all’inferno o al paradiso), precisamente una bambolina di carta, che prende le sembianze di una ragazzina.
Costei (che, quando parla di se stessa, parla al maschile) viaggia nelle epoche per compiere la sua missione: dato che le stragi sono troppe e Enma non riesce a gestire le troppe anime che affollano l’aldilà, ella deve “sviare” o addirittura uccidere i carnefici.
E quando li uccide, lo fa in maniera singolare; gli strappa dalla pelle tutto lo scheletro. Soltanto che nel corpo rimangono il numero di ossa (si parte dalla mano) di quante persone volevano bene al carnefice (esempio, se le persone erano 2 le ossa saranno 2).

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Marichan
Staff
Kage
12 anni fa

– Commento di GLOCHAN –

È una storia cruda ma si parla anche di sentimenti (ovviamente nei “limiti” dello shounen), ottima la caratterizzazione dei personaggi, sia fisica (disegni molto belli) e psicologica.
In alcuni capitoli le persone che vengono considerate cattive e rozze, cambiano e fanno un “ritorno alle origini” per salvare il prossimo, altre invece sono statiche, non si scrostano dalla loro idea, perciò sono condannate a morte certa.
Enma nonostante sia uno spirito e non si deve lasciar prendere dai sentimenti (sempre la solita solfa XD) comunque impara a comprendere i sentimenti umani e si interroga su di essi, confidandosi col Dio dei morti e da queste esperienze, Emma migliora di missione in missione. E appunto questa caratteristica è molto bella (e dovrebbe far riflettere).
La storia è a capitoli autoconclusivi, si spera nel “colpo di scena” e in più interazione fra i personaggi dei vari capitoli, ma per il resto è una storia emozionante.
I cattivi in molti casi sono mossi da intenti positivi e quindi un po’ ti dispiace anche per loro. Il fatto che senti le emozioni dei personaggi è una gran cosa.
Alla fine (almeno nel primo capitolo) c’è una storia extra dedicata ad alcuni personaggi) e anche delle vignette comiche (“Emma la togliossa”).

In sostanza:
Disegni ben curati, ma in puro stile shounen, trama bella e piacevole, personaggi con cui interagisci particolarmente.
La trama non è molto originale, ma non è fatta male assolutamente.

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